REDAZIONE MASSA CARRARA

Ospedale di Fivizzano, il comitato suona l’allarme: "Serve un anestesista rianimatore"

La richiesta del referente Mazzoni: "E’ urgente e strategico per il rilancio del presidio sanitario, punto di riferimento sia di residenti che di turisti"

Per il Comitato difesa diritto salute Lunigiana urge la presenza nelle 24 ore di un anestesista rianimatore al pronto soccorso dell’ospedale di Fivizzano. E’ quanto spiega Gabriel Mazzoni, referente del comitato: "Da tempo ci battiamo – spiega – quella di Fivizzano è un’area vasta con una popolazione distribuita in una miriade infinita di frazioni. Un’area dove è in continuo aumento la presenza di turisti di ogni parte del mondo, per i quali l’esistenza del Sant’Antonio Abate è una garanzia. Anche per questi motivi, il comitato ricorda ai politici le promesse fatte nell’ultima campagna elettorale specie per il rilancio del presidio di Fivizzano, ritenuto strategico per il territorio. In occasione della recente inaugurazione della nuova Tac nel reparto di radiologia, ci siamo confrontati con il presidente della Regione – viene sottolineato – con l’assessore Bezzini, la direttrice Asl Casani; era pure presente il sindaco Giannetti che condivideva le istanze e preoccupazioni del comitato. Abbiamo ricordato gli impegni presi nel consiglio comunale di febbraio 2020 per un rilancio del pronto soccorso e maggior sostegno al nosocomio di Fivizzano. Si è parlato di preservare e rafforzare la risposta alle emergenze - aggiunge Mazzoni - e ancora una volta il nostro sodalizio ribadisce la necessità di un servizio di anestesia e rianimazione h24 nella struttura. Dopo le 20 la reperibilità dello specialista a 50 chilometri di distanza, non consente in tempi brevi di garantire un pronto intervento". Il referente del comitato porta il caso drammatico accaduto alla sua persona nel 1987, quand’era poco più che un ragazzo: "Dopo un gravissimo incidente fui portato al pronto soccorso di Fivizzano dove il tempestivo intervento dell’anestesista rianimatore, medici del reparto e delle sale operatorie mi salvarono la vita. "Il nostro comitato è fiducioso – chiude il referente – Sperare che l’emergenza non abbia mai a verificarsi del resto, è come giocare a dadi, lasciando le persone in balia della fortuna".

Roberto Oligeri