Ora il problema della spiaggia entra anche in campagna elettorale

Nardi auspica la nascita di un consorzio coi soggetti interessati, Ricciardi un tavolo permanente con esperti. Ferri: "Trovare il giusto equilibrio tra economia industriale e turistica". Cavazzuti: "L’ambiente è la priorità"

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Per il turismo balneare della costa apuana il porto di Marina di Carrara è sempre stato una ferita aperta, considerato una delle principali cause dell’erosione a sud dello stesso: iniziata alla Partaccia, ora lambisce Forte dei Marmi. Oggi il porto è ricco e vuole potenziarsi: l’Autorità portuale non vuole definirlo un allargamento però la paura è che una riconfigurazione strutturale con nuove opere in mare possa creare ancora più danni. Che fare? Se il danno è fatto, come lo è, e cancellare il porto è impossibile allora il tema, vero, diventa quello delle compensazioni ambientali come ci sono per altre attività che danneggiano l’ambiente. I candidati apuani al Parlamento nelle elezioni del 25 settembre sono stati invitati dai Paladini Apuoversiliesi a parlare di porto ed erosione nell’incontro di stasera a Villa Bertelli. Ed è sulla lotta all’erosione che un po’ tutti concentrano l’attenzione.

Martina Nardi del Partito democratico evidenzia la necessità di una "eco-manutenzione dell’arenile. Ci sono aree in cui la sabbia è aumentata come a Viareggio e altre in cui diminuita. Auspico la nascita di un consorzio con all’interno i Comuni e l’Autorità Portuale che si occupi dell’intero arenile da Viareggio a Carrara per superare i limiti delle singole amministrazioni. Un consorzio per gestire le sabbie dell’arenile e fare una eco-manutenzione vera delle risacche al largo con le draghe. Così anche il porto potrà crescere e lavorare senza arrecare alcuna disfunzione a chi vive di turismo".

Riccardo Ricciardi, vice presidente nazionale del Movimento 5 Stelle, chiede proposte "serie e vere che non siano soluzioni tampone come i geotubi e le scogliere oppure i ripascimenti fatti all’alba della stagione turistica. Tutte soluzioni fallimentari. Serve un patto tra tutte le forze politiche e le associazioni di categoria per creare un tavolo permanente, con gli esperti, perché questo è un tema serio che non può essere risolto dalla politica. Un’unione che coinvolga tutti i Comuni di costa e la Regione, competente sul tema, per creare una commissione speciale per trovare risposte tecniche".

"Realizzare opere solo sostenibili, trovare un giusto equilibrio tra economia industriale e turistica, approfondendo tutti gli aspetti", è la strada che indica Cosimo Ferri di Italia Viva: "Penso che sia importante mandare avanti il progetto Waterfront per il porto di Carrara. La spiaggia è una risorsa da tutelare e ne devono tenere conto il piano di ampliamento del porto e il Prp. Il tema erosione va approfondito nel parere della Commissione del Ministero transizione ecologica se ne parla troppo poco".

"L’erosione è un problema che non si può affrontare solo ad aprile e maggio – evidenzia Alessandro Amorese di Fratelli d’Italia –, una battaglia che l’amministrazione di Massa ha combattuto spesso in solitaria perché la Regione è arrivata in ritardo. Un problema da affrontare a sistema, non può essere la solita improvvisazione con un sacco di soldi sprecati. Un governo di centrodestra dovrà affrontare un tema come questo assieme alla Bolkestein parlando al tempo stesso di turismo che su questo territorio deve portare più occupazione partendo dalla destagionalizzazione che il Comune ha iniziato a fare".

Nicola Cavazzuti di Unione Popolare parte da una posizione di "ascolto dei tecnici che saranno al convegno. Ci fa piacere che anche i Paladini abbiano messo al centro l’elemento ambientale perché la spiaggia è ambiente che deve essere al primo punto. Senza dimenticare che è un bene comune da salvaguardare e da rimettere a disposizione della collettività. La questione dell’impatto del porto sull’erosione va valutata sotto il profilo tecnico. Prevenzione o ripascimento? Il ripascimento è fallimentare, servono opere di prevenzione".

Francesco Scolaro