
Omaggio ad Adelina Guadagnucci
La Radiotelevisione Svizzera (Rsi) dedica un podcast (già diffuso in rete) alla memoria di Adelina Guadagnucci (1913-2011), antifascista massese (di Castagnetola), ambasciatrice di pace, che ha incarnato quello che è stato il secolo ’900, le lotte femminili verso l’emancipazione, le conquiste e la libertà attraverso gesti quotidiani. Il redattore Max Tarducci dell’emittente svizzera ha avviato contatti con la collega Angela Maria Fruzzetti, autrice del libro ’La mia vita per l’istituto Pedroni-Memorie di Adelina Guadagnucci’ (edizioni Memoranda) per realizzare il contenuto audio. Tarducci ha già realizzato un docu-film su Lidia Menapace, partigiana e pacifista, con lo Spi Cgil, e l’obiettivo sarebbe quello di proseguire con la vita di Guadagnucci.
La storia. Alla fine della Seconda guerra mondiale, a Verbania, 43 tra bambine e bambini rimangono senza famiglia. Il sindaco Zappelli lancia una sfida alla giovane Adelina, conosciuta in Svizzera durante gli anni del conflitto e formatasi come educatrice frequentando una scuola per preparare il personale che al ritorno in patria presterà aiuto ai bambini vittime della guerra. Con il contributo del Soccorso svizzero operaio, le viene chiesto di organizzare una comunità che possa ospitare, crescere e istruire questi 43 bambini. Le impiegate del Comune le consegnano un foglio, facendole notare che da una parte sono elencati i nomi dei figli dei fascisti e dall’altra i nomi dei figlie degli antifascisti. Adelina accoglie, educa e protegge tutti i bambini orfani (bimbi del sud e del nord, orfani di fascisti e di antifascisti, forti e ’fragili’), seguendo i principi fondamentali della laicità, della libertà e della tolleranza. A partire dal 25 aprile 1946 diventa ’madre’ di 43 orfani di guerra. Nella gestione dell’Istituto Pedroni, oltre alle difficoltà storiche oggettive legate alla povertà delle risorse, si sommano difficoltà ideologiche, soprattutto del mondo cattolico legato all’impostazione tradizionale degli orfanotrofi, gestiti quasi esclusivamente da ordini religiosi.
Con Adelina Guadagnucci, il Pedroni diventa così il primo istituto laico italiano e la prima formula di casa-famiglia. I bambini frequentano regolarmente la scuola pubblica, vanno a messa, vivono a Intra in una normalissima famiglia. Un esempio lampante: un monsignore va in visita al Pedroni e suggerisce ad Adelina di fare catechismo all’interno della casa. Prontamente, l’educatrice invita il vescovo a porre la stessa domanda a tutte le famiglie di Intra: "Qualora ne avesse trovata una disposta ad accettare un simile proposta allora l’avrei accolta pure io".