
L’ira dell’opposizione per il cambio di destinazione da industriale a commerciale dell’area alle porte della città
di Alfredo Marchetti
Passa con 18 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti (Massimo Evangelisti, Marco Guidi e Bruno Tenerani), l’adozione della variante Universal Bench, che di fatto trasforma un’area industriale a commerciale. Con lo stesso voto la delibera è immediatamente eseguibile. Passa quindi la proposta avanzata dall’assessora Alice Rossetti, non senza mal di pancia della minoranza, che ha riportato, durante il consiglio comunale di martedì sera, agli onori di cronaca altre decisioni amministrative, come la stessa variante Sogegross, poi naufragata dopo il blocco della commissione paritetica formata da Provincia e Regione. L’assessora ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla scelta dell’amministrazione comunale: "La variante interessa un’area produttiva dismessa già edificata dalla superficie totale di 24.2220 metri quadrati posta tra via Aurelia, via degli Olivietti e via Apriglia, nella cosiddetta fascia di bordo della zona industriale che prevede un intervento di ristrutturazione urbanistica con demolizione e ricostruzione di un fabbricato e il contestuale ampliamento e cambio di destinazione d’uso da industriale artigianale a commerciare al dettaglio. L’obiettivo strategico della variante è quello di porsi come completamento di un’area di particolare interesse, poiché posta all’ingresso della città, e costituente un nodo nevralgico sull’asse viario in direzione del polo industriale commerciale e il mare per lo sviluppo futuro del territorio. Il rafforzamento dell’identità industriale resta un obiettivo prioritario per la creazione di nuovi posti di lavoro. La conferma della vocazione industriale non può comunque escludere insediamenti per nuove funzioni, in modo da creare una sua regia di attività che costituisce una condizione imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati".
Contrario Stefano Alberti del Partito democratico: "Ogni cosa che viene presentata dall’amministrazione comunale come riqualificazione della nostra città, viene poi smentita. Ho forti dubbi sulla fascia di bordo: andiamo a ristrutture un capannone dove non esiste un passaggio intermedio dell’area. La parte politica parla perplessa: si vanno ad intaccare le aree di sviluppo della nostra città. Questo nuovo intervento avrà sicuramente ripercussioni sulle attività della zona". La consigliera Dina Dell’Ertole vede l’operazione del Comune come una "scelta obsoleta", mentre Ivo Zaccagna di ’Massa è un’altra cosa’ chiede una riflessione: "In un momento in cui i dati economici regionali delineano un quadro di forte incertezza e difficoltà, l’arrivo in consiglio comunale della variante non può essere accolto senza una profonda riflessione. Secondo l’ultimo Rapporto sull’economia della Camera di Commercio, il 2024 si è chiuso con segnali chiari di affanno per il tessuto economico locale. In questo contesto, la variante, rischia di andare in direzione opposta rispetto ai reali bisogni del territorio. Non si può parlare di crescita o di creazione di nuovi posti di lavoro se, allo stesso tempo, queste operazioni mettono in crisi chi ogni giorno alza la saracinesca".