Nuovo attacco al Piano del porto: "Possibile erosione per 3,5 km"

I Paladini sottolineano l’"errore" ammesso dall’Autorità portuale. "Avevano sempre parlato di ’soli’ 500 metri"

Nuovo attacco al Piano del porto: "Possibile erosione per 3,5 km"

Nuovo attacco al Piano del porto: "Possibile erosione per 3,5 km"

Con il nuovo Piano regolatore del porto, che prevede tra le altre cose il prolugamento della diga sopraflutto per due navi da crociera, c’è possibilità di ulteriore erosione della spiaggia fino a 3,5 chilometri dallo scalo e non 500 metri come era sempre stato affermato. E’ stata la stessa Autorità portuale ad ammetterlo parlando di "errore". "Nella relazione – afferma l’Autorità portuale – è stato erroneamente trascritto 500 metri quale distanza sottoflutto oltre la quale si può ritenere esaurita l’influenza del prolugamento della diga sopraflutto prevista dal Piano regolatore. In ogni caso l’interferenza sulla morfodinamica litoranea riconducibile alla presenza anche delle sole attuali opere foranee del porto si esaurisce entro il transetto 15, ovvero entro circa 3,5 km dall’attuale diga sottoflutto".

"Un... errore non di poco conto – sottolinea l’associazione Paladini Apuoversliesi –. C’è da chiedersi come possa essere un errore di trascrizione, un errore materiale o un refuso. Difficile se si passa da 500 metri a 3,5 chilometri. Come dire far sparire tutta la spiaggia dalla Partaccia, se non oltre, già con le attuali opere a rischio, è pure scritto. Al contrario di quanto più volte recitato, vale a dire che le nuove opere di ampliamento della diga di sopraflutto non incrementeranno l’erosione, questa ammissione di ’errore’ significa che la incrementeranno eccome".

I Paladini continuano nella loro battaglia contro il previsto ampliamento del porto. E intendono replicare alle affermazioni rilasciate dal presidente dell’Autorità portuale Mario Sommariva. "Le controdeduzioni – dice la presidente dell’associazione Orietta Colacicco – tra l’altro volontarie, sono una sorta di memoria o di replica che l’Autorità portuale ha predisposto, rispondendo alle osservazioni sia degli enti ambientalmente competenti (Sca), sia del pubblico. Sono considerazioni dell’Autorità Portuale. Stop. Poi la commissione del Ministero dell’Ambiente darà le sue prescrizioni con il proprio parere. In merito a quanto affermato sulle nostre osservazioni, a parte il tono per cui una relazione tecnica diventa una... nota di 11 pagine. Vero che è stata redatta da tre geologi e un ingegnere ma si tratta di quattro docenti universitari, di cui due professori ordinari (Giovanni Sarti e Stefano Pagliara), quindi con competenza come minimo pari agli esperti che hanno predisposto lo studio morfodinamico del Piano regolatore".

Rispetto alle conclusioni della relazione tecnica dell’Università di Pisa, per cui la discontinuità di qualità, quantità e distribuzione spazio-temporale dei dati di input disponibili non é idonea a rendere sufficientemente attendibili gli scenari proposti dal Piano e dallo studio morfodinamico stesso, l’Autorità portuale scrive che “al riguardo però non viene fornito alcun contributo oggettivo sull’esistenza e disponibilità di dati più aggiornati o alternativi a quelli usati dal gruppo di lavoro Modimar-technital“. A parte che certo non spetta alla relazione tecnica, che abbiamo commissionato insieme ad altre 10 associazioni del territorio, elaborare nuovi dati; poi non è vero che la relazione tecnica non dà indicazione di altri dati perché leggendo bene parla della ricerca ’bilancio sedimentario’ a cura proprio del professor Sarti del Dipartimento scienze della terra di Pisa in collaborazione con la Regione Toscana. Inoltre se avessero letto bene tutte le osservazioni dei Paladini, compresa la relazione generale, avrebbero letto anche il parere dI Giuseppe Passoni, professore di Ocean and Coastal Engineering al Politecnico di Milano, secondo cui “gli interventi prospettati per il porto di Carrara costituiscono un caso da manuale. L’erosione, del litorale è dovuta alla interruzione del trasporto solido causata dalla diga di sopraflutto ed è evidente che ogni ulteriore aumento della superficie dello specchio acqueo portuale peggiorerà la attuale tendenza evolutiva, amplificandone le scale”".