ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Nuove cadute di massi. L’allarme del Comitato: "Dissesto oltre il limite"

Pioggia di sassi lungo il tratto di via Polla che collega Forno all’ex Filanda

La frana che ha riguardato il sentiero conosciuto come “della Corna“

La frana che ha riguardato il sentiero conosciuto come “della Corna“

Piovono ancora sassi lungo il tratto di via Polla, strada che collega il paese di Forno alla zona della ex Filanda. Il versante in questione è nel degrado assoluto e, a monte, alcune reti paramassi, situate a margine dell’antico sentiero che porta allo storico Pizzo Acuto, difendono l’area sottostante da eventuali smottamenti. Reti che ormai non reggono più, che trattengono sassi e detriti precipitati dall’alto, in certi punti sfondate. Sotto, si articola un altro sentiero, il sentiero detto della Corna, praticato da persone che risiedono nel nucleo alto di Forno, zona Scalette.

"Il sentiero, mappato dal Cai – fa sapere il comitato Una montagna da salvare - è seriamente messo a rischio da frane e smottamenti. I segnali di dissesto sono fin troppo evidenti e frequenti, a dimostrazione che quell’area è in movimento. Nel giro di poco tempo, in nemmeno 500 metri, si sono registrate tre frane per cui la gente è fortemente preoccupata. I massi, che sono anche di notevoli dimensioni, sono precipitati sulla strada carrozzabile e per fortuna non si sono registrati danni a persone, ma solo per casi fortuiti, considerando che la strada è abbastanza trafficata, anche da mezzi pubblici".

"Lungo il sentiero della Corna si è verificata una slavina e i residenti tornano a chiedere un intervento di messa in sicurezza. Chiedono soprattutto un sopralluogo – conclude infine il comitato – e un attento monitoraggio della zona a monte, da dove partono le frane che poi finiscono per piombare sulla carreggiata". La frana, sulla strada, è stata transennata ma troppo spesso transitando sulle strade di montagna si sfiora la tragedia. Insomma, l’ennesimo sos per cercare di contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico e chiedere misure di sicurezza.

Angela Maria Fruzzetti