
"Non c’è rispetto istituzionale". Le accuse del sindaco Persiani dopo l’assedio del consiglio
"Il dissenso è necessario e va rispettato ma i modi per farlo non possono essere quelli visti l’altra sera. Si invoca maggiore confronto e partecipazione, ed è giusto, ma senza il rispetto istituzionale non andremo da nessuna parte". Il sindaco Francesco Persiani prova a svincolarsi dalle polemiche di questi giorni e non ci sta a vestire i panni del ‘colpevole’ su quanto accaduto in consiglio comunale mentre si discuteva la variante Sogegross che consentirà di aprire un’attività di commercio all’ingrosso all’interno dell’area industriale apuana. Soprattutto replica in punta di diritto al segretario della Cgil, Nicola Del Vecchio, in merito alle parole pronunciate ‘fuori microfono’ sull’assalto alla Cgil.
"Ormai non mi sorprendo più di vedere strumentalizzate e travisate le mie parole – sottolinea il sindaco Francesco Persiani –. Del Vecchio, nella sua veste di segretario provinciale della Cgil, che sono mesi che non perde occasione di attaccare la mia amministrazione e che non ha mai visto alcuna reazione da parte mia ma solo rispetto per le altrui diverse opinioni, in questo frangente non ha diritto né titolo per accusarmi di alcunché, a meno che la sua non sia un’opposizione talmente radicale e offuscata da confondere il senso delle parole e invertire il significato dei fatti".
E il sindaco sottolinea di ricordare "perfettamente, ma a quanto pare lui no, che dopo l’assalto alla sede della Cgil, mi espressi in Consiglio Comunale condannando fortemente quell’episodio e parlai persino di attacco di stampo squadrista". "Quindi – ribatt –non ha nulla da insegnarmi dal punto di vista democratico e conosco la Costituzione quanto lui. Forse è lui che non conosce il regolamento della Sala Consiliare ‘X Aprile’ e lo dimentica quando il dissenso, espresso con forme chiaramente contrarie al rispetto istituzionale e democratico, si rivolge verso gli avversari politici. Infatti non ho mai inteso paragonare i due eventi, ma solo rappresentare, dentro di me, quale amara riflessione a voce alta, che si inizia turbando l’andamento di un Consiglio Comunale e si arriva poi ad assaltare le sedi dei sindacati. Anche questa volta ho espresso un’opinione diametralmente opposta al senso che mi si vuole forzatamente attribuire, per logiche di parte".
Quanto accaduto in consiglio, invece, per il sindaco Persiani è sintomo di un clima che si sta scaldando in cui si confonde "il diritto a esprimere le proprie opinioni con gli attacchi alla persona o peggio alle istituzioni". Il primo cittadino continua ricordando la vicenda. "Oltre cento persone urlanti e munite di cartelli e fischietti per tutta la durata della seduta, incitate e aizzate da più parti, volte a sovrastare le parole che due consiglieri comunali di maggioranza hanno provato ad enunciare, – spiega – tant’è che nessun altro si è sentito di prendere la parola per non accendere ancor più animi già troppo scaldati. Ciò nonostante, quando ormai la pratica era stata votata, molte persone sono rimaste in aula continuando a urlare, anche frasi minacciose, turbando la prosecuzione e il buon andamento della seduta consiliare. E’ stato in quel momento, e solo lì, che ho pronunciato alcune parole di critica verso questi comportamenti".
E sono quei comportamenti che per il primo cittadino vanno stigmatizzati per non peggiorare la situazione: "Non meravigliamoci se poi ‘Massa Insorge’ annuncia che ‘Sarà battaglia a ogni seduta’. E’ questa la cultura politica che vogliamo si sviluppi nella nostra città? Beh, io non ci sto".