Si sono purtroppo fermate le nascite di tartaruga dal nido deposto fra i bagni Orizzonte e Tropicana a Poveromo. La deposizione delle uova non era stata vista né registrata e così anche la loro tutela era diventata impossibile, con il nido nascosto sotto la sabbia spianata. Solo l’uscita delle prime nate alcuni giorni fa, avvistate da un bagnino che aveva quindi contattato gli enti competenti, aveva permesso di individuare poi la covata da cui sono uscite 12 tartarughe vive che hanno raggiunto il mare. Nelle ultime ore gli esperti hanno concluso l’ispezione al nido non censito dove sono state ritrovate 134 uova e come detto solo 12 hanno dato vita a piccole tartarughe. Le altre, invece, si trovavano in avanzato stato di decomposizione.
Gli esperti faranno sapere, appena saranno pronte le analisi, qualcosa in più sulla fertilità o meno delle uova non schiuse. Hanno partecipato all’ispezione il dottor Mancusi per Arpat, il professor Marco Zuffi dell’Università di Pisa, la dottoressa Giuliana Terracciano, responsabile Uot Toscana Nord, Giovanni Raimondi dell’Acquario di Livorno, volontari di Wwf dei Ronchi, Università di Firenze, Museo di storia naturale dell’Università di Pisa, turtlenest, Università di Siena.
C’è ancora un nido sulla costa massese che attende la schiusa, quello inizialmente trovato al Bagno Schiller e poi arretrato al Fosso Poveromo: le tartarughe dovrebbero emergere fra pochi giorni, all’inizio di settembre. Il nido in questo caso è stato recintato e viene monitorato.
FraSco