Il vincolo turistico sulla Residenza turistica alberghiera L’Approdo di Montignoso resta: non può essere destinata a immobile a uso residenziale. E’ dovuto intervenire il Consiglio di Stato per dirimere una questione che si trascina da almeno 7 anni, ossia da quando la società che gestisce la Rta montignosina, la Appro Gest, aveva presentato richiesta di eliminazione di vincolo al Comune di Montignoso e, di fronte al diniego, aveva poi presentato ricorso al Tar della Toscana. Nel 2017 i giudici del tribunale amministrativo avevano bocciato l’istanza presentata dalla Appro Gest così come accaduto per altre Rta che nello stesso periodo avevano provato a forzare la mano degli strumenti urbanistici e ottenere il cambio di destinazione d’uso: Residence Apuane e Residence Beatrice, i cui appelli sono ancora pendenti davanti al Consiglio di Stato.
E’ probabile che la sentenza appena emessa dal Consiglio di Stato nei confronti della Rta L’Approdo nel ricorso contro il Comune, difeso dall’avvocato Nicola Marcuccetti, farà da apripista per le prossime due. D’altronde i giudici del tribunale amministrativo hanno respinto in tutto l’appello della Appro Gest, sia nelle censure presentate per ottenere una revisione della sentenza del primo grado, sia nel merito ed è quest’ultimo l’aspetto rilevante. Il Piano di recupero del 2002 da cui discende la concessione edilizia per realizzare la Rta prevede di sottoscrivere una convenzione fra le parti, ossia la società e il Comune, in cui vengono inseriti la destinazione d’uso e il rispetto degli obblighi fra cui il vincolo alberghiero non inferiore ai 18 anni, per i quali il concessionario si impegna a non mutare la destinazione. E a poco valgono altre valutazioni tecniche o di qualsiasi altra natura, come la soccombenza economica nella gestione della struttura.
La convenzione, sottoscritta nel 2007 ha previsto il vincolo alberghiero di durata ventennale, su tutta la struttura e ogni singola parte dell’immobile. C’è solo un’apertura nell’accordo che permetterebbe di rivedere lo stato di fatto ossia nuove previsioni urbanistiche, come il Piano operativo oppure strumenti di dettaglio come il Piano degli alberghi. Ma per ora non se ne parla. Una "chiara e incontestata previsione della strumentazione urbanistica" che non permette altra risposta se non il diniego da parte del Comune: per ottenere il cambio di destinazione è necessario "in deroga all’obbligo convenzionale, un intervento sul regolamento urbanistico, in nessun modo realizzabile a mezzo dell’istanza in questione" e ancora "alcuna ulteriore attività era dovuta dal Comune". Tutti gli altri motivi sono infondati, compreso la mancata legittimazione ad agire da parte della Appro Gest per conto dei soci in quanto non proprietaria dell’immobile.