Mussi si sfila e corre da solo "L’accordicchio con Evangelisti? Si scioglierà come neve al sole"

Il candidato del Pri si toglie i sassolini dalla scarpa: "Noi unici coerenti e con un programma". La stoccata del segretario Raffi: "Un giovane democristiano ha rivitalizzato il vecchio Pci".

"Arrivare a un ’accordicchio’ come quello del ticket Ricci-Evangelisti non ci interessava. Non c’è alleanza sui contenuti, l’esperienza è pro tempore: un modello politico che in passato ha fatto disastri. Noi volevamo fare un discorso programmatico serio col Pd nell’ambito del tavolo che si è riunito la prima volta a novembre (e dal quale si erano sfilati subito Movimento 5 Stelle e Unione Popolare). Ma è stato impossibile". Guido Mussi, candidato sindaco del Partito Repubblicano Italiano, ha voluto "chiarire certi aspetti ed evitare equivoci, visto che abbiamo lasciato il tavolo per correre da soli alle amministrative". Mussi sottolinea che nel tempo "alcuni candidati civici non si sono mai presentati al tavolo, cercando voti ’contro’. Mentre noi, sempre presenti, ci siamo battuti per trovare una quadra con programmi condivisi e candidati unitari. Purtroppo non c’è stato accordo su nulla, così siamo usciti col mio nome ma senza avere risposte dal Pd – spiega – Eravamo favorevoli alle primarie, unico strumento per un nome condiviso. Ma il Pd per le sue lotte interne si è paralizzato e così il tavolo di coalizione. Finché non è stato imposto un nome, quello del segretario comunale Enzo Ricci, figura dal punto di vista politico di non grande rilevanza. Così, mentre di Ragaglini ed Evangelisti non c’era traccia, si sono sfilati un po’ tutti. Il tavolo è andato avanti e, dopo lo screzio pentastellato Ricciardi-Mencarelli, si sono seduti Evangelisti e Ragaglini (che si è alzato subito)". Il nodo erano i programmi: "Nessuno ne ha parlato, nessuno ha accettato un incontro pubblico", poi martedì è emerso "l’accordo elettorale e non programmatico Pd-Evangelisti. Abbiamo detto ‘no, grazie’. Siamo piccoli ma coerenti: il Pri si presenta dal ’46 col simbolo dell’edera, ha storia e valori. In 5 anni abbiamo fatto più opposizione noi dall’esterno del Consiglio. Nelle nostre liste i massesi non troveranno vecchi politici trombati ma rappresentati tutti i settori sociali". Duro Giorgio Raffi, segretario della sezione Giuseppe Mazzini: "I maggiori esponenti della giunta di centrodestra si sono dati di incapaci – ha detto – Era l’occasione per riconquistare la città. Dobbiamo constatare come un giovane democristiano sia riuscito a rivitalizzare il vecchio Pci".

Irene Carlotta Cicora