Morì cadendo dal palco. In aula sfilano i testimoni

L’attrice di commedia dialettale Lorena Baldi spirò il giorno dopo: era il 2017. Uno di colleghi: "Nessun grido, solo un tonfo sordo e un rumore metallico".

Morì cadendo dal palco. In aula sfilano i testimoni

Morì cadendo dal palco. In aula sfilano i testimoni

MASSA

Una tragedia che sconvolse la comunità di Montignoso nel luglio 2017, quella di Lorena Baldi, attrice di commedia dialettale morta in seguito a una caduta dal palco poco prima di una rappresentazione. Lo show era stato trasferito da Villa Schiff alla piazza antistante il Comune per problemi di sicurezza: al centro dell’indagine è finita la struttura dalla quale la Baldi avrebbe dovuto affacciarsi, entrando in scena. Una caduta da tre metri che non le ha lasciato scampo: spirò il giorno seguente.

Ieri mattina in tribunale a Massa è partito il processo per omicidio colposo che vede imputati il titolare della ditta che eseguì il ponteggio, il rappresentante del gruppo folkloristico, il proprietario della società che costruì la struttura da cui l’attrice cadde, il sindaco di Montignoso e la responsabile degli eventi e turismo, che era entrata in carica da pochi giorni. In aula ieri sono sfilati davanti al giudice Fabrizio Garofalo alcuni dei testimoni del Pm: due non erano presenti, altri tre sì. E’ stato ricostruito ciò che è avvenuto prima e appena dopo il crollo della struttura: si era creata una condizione di pericolo che è sfociata in disgrazia. Al centro di tutto, come detto, l’allestimento della struttura e relative modalità. Un ’prima’ relativo all’organizzazione in sé dell’evento artistico, inoltre grazie alla testimonianza di uno degli attori, è stato possibile ricostruire proprio gli ultimi istanti prima della tragedia. "La Baldi era una donna molto pignola, probabilmente era in una posizione accucciata, con le ginocchia piegate, sia per essere celata agli occhi degli spettatori prima di entrare in scena, sia per poter ripassare ancora una volta le sue battute – ha spiegato – Eravamo tutti collegati tramite auricolari con il microfono. Non si sono sentiti rumori né istintive grida. Soltanto un tonfo sordo e il rumore metallico della balaustra: non ha avuto modo di dire neppure una battuta".

Per completare la messa a fuoco degli elementi a disposizione, il giudice Fabrizio Garofalo ha fissato una nuova udienza per il prossimo 19 marzo alle 10 in tribunale a Massa. In quell’occasione, infatti, saranno ascoltati gli ultimi testi del pubblico ministero: si sentiranno i verbalizzanti delle prime indagini, poi l’Asl che con tre ispettori aveva effettuato delle indagini.

Irene Carlotta Cicora