
Monitoraggio tartarughe. Torna il periodo delle schiuse. Incontro sulla ricerca tracce
L’estate è iniziata e anche il periodo delle schiuse delle tartarughe marine scalda i motori – nei giorni scorsi già si è registrata una deposizione tra i lettini sulla spiaggia di Laigueglia nel savonese, in Liguria – e occorre tornare a monitorare il litorale per poter individuare tracce e i nidi di tartaruga marina che ormai stanno scegliendo con sempre maggiore frequenza le coste apuoversiliesi. Il centro didattico Wwf di Ronchi, sempre in prima linea insieme all’università di Pisa e ad Arpat per la formazione e il monitoraggio e in generale far sì che questi animali trovino sempre le condizioni migliori e la giusta privacy per le loro attività riproduttive, organizzano per giovedì alle 18.30 un incontro formativo proprio incentrato sulla ricerca delle tracce e la biologia delle tartarughe marine.
All’iniziativa, a ingresso libero, prenderanno parte la dottoressa Cecilia Mancusi di Arpat Toscana e il professore e ricercatore Marco Zuffi dell’università di Pisa. Il centro didattico del Wwf di Ronchi è ormai un presidio essenziale di area vasta, grazie anche al centro di recupero animali selvatici collegato al progetto tartarughe.
Lo scorso anno – come spiegò proprio la dottoressa Mancusi – si ebbe un’esplosione del fenomeno, un anno da ricordare con 23 nidi registrati in Toscana quando nel 2022 se ne registrarono 5: numeri in aumento, dunque.
Le tartarughe Caretta Caretta da qualche anno scelgono sempre più volentieri di tornare per la deposizione delle loro uova sulle nostre coste, ecco perché è importante farsi trovare pronti e accoglierle al meglio.