
Il Comune monitora la frana ma la messa in sicurezza tocca alla proprietà "Già scalzato parte del muro perimetrale della rocca. Ora in pericolo una casa".
Non si spengono i riflettori sul Castello di Moneta dopo la frana che il 18 aprile ha messo una pesante ipoteca sulla sua sopravvivenza. Il timore è che l’antico maniero che domina Fossola possa cedere, seguendo l’assestamento del terreno. Da palazzo civico assicurano che l’area interessanta alla grave frana è continuamente monitorata, ma che la messa in sicurezza di quel tratto collinare spetta al privato proprietario del terreno che ha ceduto. Lo stesso a cui il Comune di Carrara aveva già intimato di mettere in sicurezza l’area prima che si verificasse il crollo del muro quattrocentesco. Il movimento franoso in atto già il 20 marzo aveva infatti provocato la chiusura della strada che porta al castello di Moneta. A preoccupare era un muro pericolante all’interno di una proprietà privata. Nemmeno un mese dopo la situazione è poi precipitata.
Le associazioni in difesa del Castello di Moneta auspicano che le parti in causa, Comune e privato, trovino un accordo per salvaguardare l’antico maniero. Per limitare i danni la sezione apuo lunense di Italia Nostra e le Pro loco ‘Salviamo il Castello di Moneta’ e ‘Fossola Moneta’ avevano suggerito di tamponare la frana con un telo di plastica, ma al momento l’ipotesi non è stata presa in considerazione. Anche perché solo un geologo potrebbe suggerire gli interventi necessari per arginare la frana in attesa di una soluzione definitiva.
"Il Comune ha incaricato un architetto per uno studio conservativo del Castello di Moneta – spiegano da palazzo civico –, in attesa di trovare dei fondi e dei bandi per poter avviare un intervento di restauraro. Per quanto riguarda lo stato dell’arte delle strade sono continuamente monitorate e il Comune si occuperà della messa in sicurezza dei suoi mappali. Per quanto riguarda la frana è il privato che deve attivarsi per provvedere alla messa in sicurezza". "Il lembo sinistro della frana ha già scalzato parte del muro perimetrale della rocca vera e propria e incombe, piuttosto minaccioso, sull’abitazione in basso – fanno notare da ‘Salviamo il Castello di Moneta’ –. Probabilmente un intervento di alleggerimento con annessa bastionatura sarebbe molto utile per tutelare tutti gli attori presenti a Moneta, dato che il fenomeno interessa sia mappali di proprietà pubblica che privata. La cosa importante è non perdere tempo ed agire".
E che sia urgente agire lo sostiene anche Luigi Giovannelli della Pro loco ‘Salviamo il Castello di Moneta’, da sempre in prima linea per la difesa dell’antico maniero. "Una ulteriore situazione di pericolo al Castello di Moneta è rappresentata dal fatto che – spiega – se nessuno interviene in caso di nuove piogge c’è il rischio di provocare un’altra frana, facendo rotolare a valle tutte le pietre rimaste. La frana potrebbe addirittura ingrossare, grazie alla notevole quantità di terra che un tempo formava il terrapieno della piazza d’Armi del Castello e portare via lo stradello comunale. Ma soprattutto arrecare danni al corpo del Castello, del fossato e dell’ingresso del ponte levatoio. Una bomba ad orologeria sulla collina di Moneta che provoca sgomento".
Alessandra Poggi