
"E’ stata una scossa molto forte, mai sentita una cosa del genere". Le parole sono quelle di Valter Pantani un carrarese che da 30 anni lavora in Marocco e da 10 vive stabile nella città di Agadir nella costa meridionale, a un centinaio di chilometri dall’epicentro della scossa di magnitudo 6.8.
"Ero in casa, al sesto piano del palazzo dove vivo – spiega – quando a un certo punto tutti i soprammobili hanno iniziato a cadere, i muri tremavano e la paura era molta, pensavo che venisse giù tutto da un momento all’altro. E’ durato troppo tempo, quando è finita la scossa non ci potevo credere che la struttura avesse retto una scossa di tale intensità. Sono sceso in strada e non c’erano grossi danni, questo perché le costruzioni risalgono alla successiva ricostruzione dopo il grande terremoto del 1960, quello che aveva raso al suolo la città.". Ci furono 15mila vittime quella volta e successivamente è stata necessaria una ricostruzione totale di Agadir. "I problemi e i maggiori danni – prosegue Pantani – li hanno subiti le case fatte di terra che si trovano nei villaggi e nella parte vecchia di Marrakech. Un mio operaio ha il padre che è rimasto sotto un muro di 70 centimetri di terra e paglia che gli ha provocato gravi ferite. Siamo stati fortunati, le nostre case hanno retto, ho pensato veramente al peggio".
La comunità marocchina a Massa che è molto numerosa, intanto, si prepara ad aiutare i connazionali colpiti dal drammatico sisma. "Siamo già in contatto con diverse realtà associative e di assistenza, Casa Betania in primis, che ci hanno contattato per organizzare una macchina di aiuti ufficiale – spiega Youssef Sbai, referente della comunità e anche delegato della cooperazione internazionale della Croce Rossa di Massa Carrara – Siamo vicini agli amici in patria anche se al momento non abbiamo rilevato notizie di conoscenti in difficoltà. Anche perché l’epicentro della scossa è lontano circa 200 chilometri rispetto alla zona da cui ha origine la comunità massese. Ma la tristezza è profonda, temiamo che i numeri dell’emergenza salgano".
Patrik Pucciarelli