
Massa Carrara, 13 ottobre 2023 – Minacce, insulti e anche testate. Una relazione sentimentale finita male che sfocia, secondo la Procura (il fascicolo è in mano al pm Marco Mansi), in comportamenti giudicabili da un tribunale. È stato rinviato a giudizio il 19enne di origini marocchine che era finito agli arresti domiciliari in Lunigiana e, dopo la decisione del giudice dell’udienza preliminare Dario Berrino, ha adesso l’obbligo di firma in attesa della prima udienza davanti al giudice monocratico fissata per il 24 marzo. Il ragazzo, difeso dal legale Daniel Monni del foro di Spezia, avrebbe reso la via impossibile alla sua ex ragazza, all’epoca minorenne, e di rimbalzo anche all’amica della giovane.
Il capo d’imputazione è lesioni personali con condotte reiterate. I due si conoscono, si innamorano e decidono di stare insieme. Qualcosa va storto e la coppia ’scoppia’. Il ragazzo non si vuole arrendere alla fine della relazione e tartassa la giovane: la querelante racconta di esser stata minacciata per la prima volta nel luglio 2022. E non solo: all’interno di un locale l’uomo avrebbe strappato la collana della giovane in un momento di rabbia. Le vessazioni continuano: a ottobre l’uomo si fa trovare dentro a un locale intorno all’una e mezzo di notte e avrebbe iniziato a insultarla, alzando sempre di più i toni e terminando la sua aggressione con una testata sul naso e graffiandola al fianco sinistro.
L’odissea per la ragazza non finisce qui. Una settimana dopo, in un noto fast food, sempre intorno alla mezzanotte, l’uomo tenta di farsi offrire da bere dalla ex e, non contento, avrebbe tentato di toccare le parti intime della ragazza senza consenso. Secondo il racconto della querelante, a quel punto è arrivata la sua amica che, vedendo gli animi accesi, decide di intervenire, invitando l’uomo a lasciare stare la sua ex ragazza. Invece di tornare alla calma l’uomo avrebbe strappato di mano il cellulare dell’ormai ex fidanzata per poi darsi alla fuga. Soltanto l’arrivo di alcuni conoscenti maschi della ragazza ha permesso alla legittima proprietaria di riavere il cellulare. L’uomo avrebbe però rifilato un calcio al polpaccio all’amica della sua ex ragazza, facendola cadere a terra.
Il giorno dopo, in un altro locale, il giovane finito sotto processo, avrebbe trascinato la sua ex nel bagno delle donne, chiudendola lì per circa un minuto, bloccando la porta, fino a quando non sarebbe arrivata l’amica della ragazza. Forse indispettito da questa ennesima ’invasione’, il ragazzo avrebbe perso la testa, rifilando una testata anche all’amica di lei.
E proprio per questo lo straniero è stato rinviato a giudizio anche per i presunti comportamenti ingiustificabili ai danni della stessa amica. Il giorno del telefono rubato l’uomo l’avrebbe minacciata dicendole "è meglio per te stare zitta". Per la testata rifilata alla giovane, il referto medico parla di un ’trauma cranico’ per aggressione guaribile in tre giorni. Le due giovani sono entrate nel processo come parte civile, difese rispettivamente dai legali Ivan Gabriele Costantini e Alessandro Ravani del foro di Spezia.