Maxi polo socio sanitario Montignoso, ok alle varianti per la realizzazione di due Rsa

Sono risultate necessarie nonostante la recente approvazione del Piano operativo comunale. Nella prima applicazione evidenziati "refusi comunque incidenti sulle previsioni e standard urbanistici".

Maxi polo socio sanitario  Montignoso, ok alle varianti  per la realizzazione di due Rsa

Maxi polo socio sanitario Montignoso, ok alle varianti per la realizzazione di due Rsa

Il Piano operativo comunale di Montignoso è stato approvato da pochi mesi e già servono delle ‘varianti’, in particolare per riuscire a dare gambe alla realizzazione di un maxi polo socio sanitario al posto di una segheria abbandonata al confine con il Comune di Massa. Il via libero all’incarico professionale per disegnare le varianti è stato approvato dalla giunta del sindaco Gianni Lorenzetti. La necessità, come si evidenzia nei documenti, è stata messa in luce nella fase di prima applicazione degli strumenti urbanistici approvati quando "si sono evidenziate la presenza di refusi comunque incidenti sulle previsioni e standard urbanistici". Serve una modifica tramite una variante puntuale al Piano Strutturale e al Piano Operativo, che in particolare andrà a toccare due zone. La prima va a modificare la scheda Norma 3 di via San Giuseppe Artigiano a Cinquale "con mutamento di destinazione d’uso di area di proprietà comunale da area di ‘connessione ecologica’ ad area a ‘destinazione residenziale’", dove è evidente che l’obiettivo è poter dare quote di residenziale dove oggi non ci sono. La seconda riguarda appunto la scheda Norma S2 in via del Numero Uno a Cervaiolo "con incremento del dimensionamento relativo alla destinazione a servizi (Rsa)". Incarico professionale da circa 18.500 euro. Ricordiamo che la previsione dell’amministrazione è quella di realizzare un nuovo polo sociosanitario all’avanguardia che prevede la realizzazione di una Rsa e un altro immobile in cui andare a implementare servizi che vanno dalla cura dei pazienti con Alzheimer fino al problema delle dipendenze giovanili, rappresentando una novità di livello regionale all’interno diuna vecchia segheria abbandonata. La proposta a palazzo civico era stata presentata dalle società Numeria Srl e Gheron. In particolare quest’ultima è un gruppo che si occupa di servizi per la cura di persone della terza e quarta età, realizzando e gestendo strutture sanitarie complesse quali Rsa, nuclei Alzheimer, centri di riabilitazione geriatrica e cure intermedie, centri diurni integrati, alloggi protetti e altro ancora con sedi in tutta Italia, soprattutto nel nord, ma in forte fase di espansione anche in Toscana. In tutto due immobili, una Rsa da 80 posti letto dedicata agli anziani senza patologie della sfera cognitiva o disturbi del comportamento oppure patologie invalidanti o disabilità; una seconda struttura più piccola da 40 posti letto su due nuclei da 20 ciascuno, che dovrebbe trattare disturbi cognitivi in fase iniziale, demenza e Alzheimer. Poi altri servizi, uno dedicato alle dipendenze dei giovani, dalla ludopatia all’alcol. Il Comune otterrà in perequazione degli alloggi di rotazione per dare risposte a chi all’improvviso si ritrova senza un tetto sopra la testa.