Stragi naziste, standing ovation per Mattarella. "Chiediamo perdono, insieme"

"La notte delle coscienze condusse a immani tragedie, no alla tesi dell'oblio"

Mattarella e Steinmeier con uno dei sopravvissuti della strage (Ansa)

Mattarella e Steinmeier con uno dei sopravvissuti della strage (Ansa)

Fivizzano (Massa Carrara), 25 agosto 2019 - Il presidente Sergio Mattarella a Fivizzano per la commemorazione dell'eccidio nazista dell'agosto 1944, insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha iniziato il suo discorso dicendo che "siamo qui per rendere omaggio a vittime, a comunità, a luoghi, verso i quali, durante la Seconda guerra mondiale, la disumanità nazifascista manifestò tutta la propria ferocia. Presidente Steinmeier, l'Italia Le è grata per avere voluto intervenire qui, oggi, alla commemorazione del 75° anniversario delle stragi perpetrate nel Comune di Fivizzano. La Sua sensibilità nei confronti del valore della memoria è nota".

GUERRA DISUMANA - Mattarella ha poi proseguito: "La guerra totale di annientamento, che il regime nazista riservava ai popoli sottomessi, non risparmiò la Lunigiana. La disumanità, il terrorismo senza scrupoli praticato dalle SS e dai brigatisti neri repubblichini, ha crudelmente segnato la vita di questa parte d'Italia, della sua gente".

LA MEMORIA - "Memoria e verità sono alla base delle democrazie, la notte delle coscienze condusse a immani tragedie, come quelle che ebbero luogo nel Comune di Fivizzano - ha continuato - le cui vittime oggi solennemente ricordiamo. Uccise per feroce volontà di morte".

NO ALL'OBLIO - "Se accedessimo alla tesi dell'oblio - ha proseguito - , rischieremmo di dimenticarci anche che in quei drammi affondano le radici e le ragioni del lungo percorso che, attraverso la lotta in Europa contro il nazifascismo, attraverso la Resistenza, con il recupero dei valori democratici e di libertà, ci ha portato alle nostre Costituzioni e nel successivo percorso di integrazione europea, alla nostra comune prospettiva storica", ha detto Mattarella, per poi continuare: "Se tutto questo non dovesse sempre essere ricordato si realizzerebbe una fuga da noi stessi, dalla nostra storia, con il prevalere dell'incomprensione di ciò che siamo, con il prevalere dell'indifferenza, dell'estraneità verso ciò che autenticamente costituisce Repubblica. Si tratta di un rischio grave, che ci ruberebbe quella nostra storia di sofferenza e di riscatto. Memoria e verità sono alla base delle democrazie", "la notte delle coscienze condusse a immani tragedie, come quelle che ebbero luogo nel Comune di Fivizzano, le cui vittime oggi solennemente ricordiamo. Uccise per feroce volontà di morte», «i popoli italiano e tedesco, negli anni fra i due conflitti mondiali, vissero esperienze tragiche e parallele".

IL PERDONO - "Il significato della cerimonia di oggi, come di quelle alle quali parteciparono i nostri predecessori a Marzabotto e a Sant'Anna di Stazzema, rappresenta ricordo, appello al pentimento e alla riconciliazione. Furono, insieme, italiani e tedeschi a scatenare la follia omicida contro una popolazione inerme, fatta di anziani, bambini e donne, alcune anche incinte. Di fronte a quei crimini siamo oggi qui, fianco a fianco, tedeschi e italiani, a chinare il capo verso le vittime, a invocare perdono". "I popoli della Repubblica Federale di Germania e della Repubblica Italiana hanno saputo, con determinazione, superando il dolore e le avversità, riprendere in mano il proprio destino e risalire dagli abissi in cui li avevano trascinati il nazismo e il fascismo, contribuendo alla costruzione dell'Unione Europea, uno dei più grandi spazi di libertà esistenti al mondo".