Mattarella e Steinmeier ricordano le stragi naziste. Il presidente tedesco: "Mi vergogno"

La 75ª commemorazione delle stragi naziste avvenute nel territorio fivizzanese. Mattarella: "Non ricordare è fuga"

La visita a Fivizzano

La visita a Fivizzano

Fivizzano (Massa Carrara), 25 agosto 2019 - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier, sono arrivati a Fivizzano per commemorare insieme, stamani, il 75° anniversario dell'eccidio di Vinca, che durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 24 e il 27 agosto 1944, contò 173 vittime dei nazisti e un disperso tra la popolazione civile. I due Capi di Stato, ricevuti dalle autorità locali, sono stati invitati per la scopertura di una targa che in via Umberto I ricorda quei fatti e per la successiva cerimonia pubblica, in piazza Vittorio Emanuele.

IL DISCORSO DI MATTARELLA (clicca qui per andare all'articolo)

L'eccidio nel territorio di Fivizzano fece parte della scia di morte tra i civili che insanguinò l'Appennino Tosco-Emiliano durante l'attestamento della Linea Gotica e ne fu responsabile il reparto di Ss comandato dal maggiore Walter Reder. I morti di Vinca erano quasi tutti abitanti del paesino ma c'era anche una trentina di sfollati che avevano cercato riparo in montagna durante il passaggio del fronte.  

Del comitato di accoglienza faranno parte il presidente della Regione Enrico Rossi, il sindaco Gianluigi Giannetti, il presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti e il prefetto di Massa Carrara Paolo D’Attilio.

Il Capo dello Stato incontrerà, nell’occasione, due superstiti: uno della strage di Vinca, perpetrata dai nazisti tra il 24 ed il 27 agosto 1944 (174 le vittime, fra le quali donne e bambini, tutte uccise con inaudita ferocia) e commemorata proprio ieri, e un’altra, Luisa Chinca, che aveva appena 5 anni quando le ‘SS’ di Walter Reder le uccisero la mamma e quattro zie il 19 agosto 1944 a San Terenzo Monti, il paese del Comune di Fivizzano nel quale da sempre vive.

IL PRESIDENTE TEDESCO - "E' infinitamente difficile per un tedesco e per un presidente federale tedesco venire qui e parlarvi. Ma sono profondamente grato di essere qui oggi per percorrere assieme il cammino della commemorazione per un futuro migliore" e "non possiamo capire l'odio che 75 anni fa spinse i tedeschi a tali atrocità mettendo a ferro e fuoco questo territorio, saccheggiando e uccidendo. La loro missione era chiara: vendicarsi dei partigiani. Ma fu una vendetta disumana che colpì soprattutto donne, bambini e anziani"; queste le parole del presidente tedesco Steinmeier, salutato al termine del suo discorso dal pubblico che si è alzato in piedi per applaudirlo.