di Alfredo Marchetti
"Il risultato del comunale è sotto gli occhi di tutti. Gli accordi presi tra poche persone in una stanza ci hanno portato all’opposizione su Massa. Credo che sia arrivato il momento giusto anche per affrontare un congresso comunale, altrimenti questo partito è morto". Non usa mezzi termini l’ex deputata Martina Nardi, la prima a parlare nell’ultima assemblea provinciale del Pd che ha portato al congresso in programma da novembre. Nardi la vede diversamente dal consigliere regionale del Pd, Giacomo Bugliani, che durante la riunione in via Groppini ha spinto per rinunciare al congresso mentre è passata all’unanimità la scelta opposta: serve un cambio di passo anche a livello comunale.
"Credo sia giusto su Massa aprire una discussione collegiale. Lo avevamo già detto a giugno, ma la nostra volontà non era passata all’assemblea comunale. Era stato scelto l’ordine del giorno della linea Bugliani, ovvero di fare la fase costituente. Peccato che siamo arrivati all’autunno senza aver fatto una riunione. Nessuno ha impedito che ci fosse la fase costituente, ma in mezzo a questo immobilismo mi sento di dire che se questo partito non si dà una mossa è morto: serve un’azione di rivitalizzazione. Dal congresso non penso nasca un’araba fenice, ma un’occasione per poterci confrontare, mettere in fila un’azione politica per far emergere il Partito democratico. Il gruppo comunale di Massa ha bisogno di un cambio di passo. E’ normale che un ex candidato faccia contemporaneamente il capogruppo in consiglio comunale e il segretario di partito?"
Nardi presenterà una lista per la segreteria provinciale? "Lo vedremo. Individuaremo insieme ad altri il progetto che vogliamo mettere in campo per la provincia – dice l’ex deputata – . I temi più importanti ci guardano, dovremo provare ad articolare una proposta. Credo che dovremo lavorare a una candidatura a segretario o segretaria sulla base di un’idea politica, non per fare la conta". C ’è poi il nodo Lunigiana, 8 comuni al voto.
Ha senso azzerare le segreterie in un momento così strategico? "La Lunigiana non è detto che debba andare all’azzeramento. Il nervo scoperto è sulla costa, Massa e Carrara. La Lunigiana ha una zona dove ci sono più Comuni, è possibile anche rimandare questo rinnovo delle cariche. Carrara ha forse bisogno di riorganizzazione il partito alla giunta presente, a Massa dobbiamo provare a superare la sconfitta". Alle ultime amministrative era impossibile vincere? "C’erano le condizionni per poterle vincere, in maniera combattiva, i candidati erano molto agguerriti, ma potevamo farcela. Questa sconfitta fa più male della precedente: cinque anni fa c’era una situazione politica nazionale diversa, in questa c’erano le condizioni per vincere. È arrivato il momento, dobbiamo imparare dagli errori fatti dal gruppo dirigenziale e voltare pagina, altrimenti non andremo da nessuna parte".