’Marmo bianco’, opera lirica pronta al debutto "Il sogno un teatro apuano per la prima"

Il capolavoro del compositore Roberto Martinelli, sul libretto di Egizia Malatesta, sta cercando una sede per la rappresentazione

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di Silvia Landi

L’opera lirica cerca un palcoscenico. ‘Marmo bianco’, l’inedito omaggio a Carrara e al suo marmo di Roberto Martinelli, è pronta al debutto e attende un teatro. Pur corteggiato da vari centri in Italia, il singolare allestimento punta a debuttare proprio nella città dove è nato e che racconta. La rappresentazione virtuosa della vita in cava , composta dal musicista Martinelli con i testi di Egizia Malatesta attende da tempo di poter essere rappresentata nella sua interezza.

L’opera ha già avuto un primo assaggio e applausi di pubblico con la presentazione di parti e di arie legate da un narrato in doppia lingua (italiano e inglese) durante un evento privato realizzato direttamente in cava a Levigliani. Alcune parti sono state proposte al pubblico in più occasioni durante le esibizioni dei concerti della Corale Monte Sagro, ma ancora non è stata rappresentata per intero.

’Marmo bianco’ è uno spaccato delle nostre zone, la rappresentazione di un paesino di cavatori e il loro rapporto con la natura, in questo caso la cava e la montagna. La storia è ambientata negli anni ‘50 e si svolge nell’arco delle 24 ore della giornata" spiega il compositore Roberto Martinelli. Un’opera di respiro e di interesse che va ben oltre l’attenzione a livello locale e che potrebbe diventare meraviglioso strumento di comunicazione di una parte della regione Toscana spesso poco considerata e valorizzata.

"Grande interesse è stato manifestato da alcune realtà teatrali italiane ma, sicuramente, il nostro desiderio più grande sarebbe quello di mettere in scena la prima dell’opera nel territorio al cui tema identificativo si riferisce e dove sostanzialmente è nata – incalza Egizia Malatesta –. Non dimentichiamo che questo lavoro costituisce un unicum nella storia dell’opera lirica internazionale sia per il tema che tratta, il nostro marmo, che per la struttura musicale e scenica che mantenendo i canoni della tradizione tutta italiana del ’belcanto’, offre uno sviluppo nuovo e moderno che la colloca sicuramente tra le migliori espressioni liriche di tutti i tempi. La nostra terra col suo ’Marmo bianco’, conosciuta per questo in Italia e all’estero per essere diventata la materia prima delle più importanti e belle costruzioni architettoniche del mondo, e dei monumenti più noti e famosi nei secoli, oggi finalmente viene celebrata con quest’opera che, per la prima volta, innalza un monumento proprio al marmo, alle Apuane, al lavoro dei cavatori e a questa nostra terra tanto amata".

L’opera lirica dovrebbe entrare, proprio a partire dal 2023, nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità riconosciuto e tutelato dall’Unesco; un riconoscimento importante che darà nuova luce a un settore spesso dimenticato che tuttavia continua a tenere alto il nome del nostro Paese nel mondo. Potrebbe essere una bella occasione per far conoscere le opere moderne e farle conoscere al di fuori del ’Bel paese’: per poterlo fare tuttavia è necessario che il territorio con le sue istituzioni pubbliche e culturali, le sue imprese economiche e aziendali che ben conoscono il valore del marmo e le sue potenzialità anche internazionali comprendano il valore artistico, sociale, espressivo di quest’opera che potrebbe diventare ’la voce del marmo’, di un territorio e delle genti che hanno reso più grande e più bella la storia del mondo nei secoli.

La rappresentazione ideale è ovviamente in un contesto originale come quello di una cava di marmo in quanto la suggestione offerta è unica, ma moltissime sono le difficoltà da affrontare quando si pensa ad una rappresentazione all’aperto con tempi di esecuzione piuttosto lunghi come quelli di un’opera lirica e con i disagi per il cast e per il pubblico che comporta. Senza contare le difficoltà nell’allestimento e nella sicurezza che si propongono ogni volta che si decide per un evento fra le bancate. Il territorio ha però la fortuna di avere un teatro appena riaperto ed efficiente (il teatro Guglielmi a Massa) dove, invece, una prima nazionale potrebbe essere organizzata e un altro, gli Animosi a Carrara, un po’ meno capiente dove tuttavia potrebbe essere presentata un’anteprima della prima’ in grado di offrire al maggior numero di spettatori uno spettacolo di sicuro effetto e di elevata qualità.