"Marmettola, la Regione trovi una soluzione"

Amorese, Campione e Fantozzi chiedono un intervento della Toscana per risolvere l’emergenza dello smaltimento dei fanghi

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Un invito alla Regione a trovare una soluzione per lo smaltemento della marmettola viene da Fratelli d’Italia che chiede all’amministrazione toscana di individuare un’area di stoccaggio. "La Regione trovi soluzioni per la marmettola – scrivono in un comunicato il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, la senatrice Susanna Campione e il consigliere regionale Vittorio Fantozzi –. Con la chiusura della discarica di Scarlino sono a rischio le attività di segherie e laboratori. Nell’immediato andrebbe individuata un’area di stoccaggio temporanea. Non è pensabile che le varie attività lavorino un solo giorno senza che la società incaricata ritiri la marmettola. Pertanto la Regione è chiamata a trovare una soluzione per scongiurare un potenziale disastro per il territorio provinciale e per il comparto del marmo: il mancato ritiro e conferimento in discarica della marmettola rischia di mettere in ginocchio le attività del comprensorio. La Regione è al corrente dalla situazione da quasi un anno, ma ad oggi non ha trovato neppure una soluzione provvisoria. Nell’immediato andrebbe individuata un’area di stoccaggio temporanea, con già i permessi di legge. La società Cages, che ritira la marmettola in quasi tutto il comprensorio – prosegue la nota di Fratelli d’Italia –, ha comunicato che da venerdì prossimo non ritirerà più. Il problema nasce dalla chiusura della discarica di Scarlino, nel grossetano, e dal crollo delle vendite della marmettola – spiegano Amorese, Campione e Fantozzi – Questa situazione costringerà alla chiusura di segherie e laboratori del comprensorio del marmo. Non è pensabile che le varie attività lavorino un solo giorno senza che la società incaricata ritiri la marmettola: ci sono attività che producono anche 20 tonnellate di scarti al giorno".

Una corsa contro il tempo a cui ha già cercato di porre rimedio la sindaca Serena Arrighi che con il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti ha previsto un incontro proprio in questi giorni con la Cages per affrontare la delicata emergenza e per fare in modo che al monte non si verifichi la paralisi tanto attesa. "Nostro intento – aveva dichiarato Arrighi nei giorni scorsi – è fare in modo che la lavorazione in segherie e laboratori non si fermi, ma poi si dovrà trovare una soluzione a lungo termine che ci garantisca che situazioni del genere non si ripetano più".

Dopo l’appello lanciato dalle imprese il Comune e la Provincia stanno lavorando per evitare il prevedibile stop. Pertanto l’incontro in programma nei prossimi giorni un incontro con i rappresentanti della Cages, la ditta che si occupa del ritiro della marmettola. In seguito sarà cura delle istituzioni, al fianco di tutti gli attori coinvolti in questa vicenda, di andare a cercare una soluzione sul lungo periodo che risolva l’impasse data dal divieto di usare i cosiddetti fanghi rossi. Necessario trovare dei modi alternativi per smaltire questo materiale e tarsformare il sottoprodotto della lavorazione lapidea in una risorsa per le imprese della costruzione.