Marconi in finale al “Policultura“

Due classi a Milano con progetti digitali sul lapideo

Marconi in finale  al “Policultura“

Marconi in finale al “Policultura“

Due classi del liceo scientifico Marconi in finale al concorso ‘Policultura’ del Politecnico di Milano. A ritirare il premio martedì 6 e mercoledì 7 giugno andranno gli studenti della seconda e terza E delle Scienze applicate, accompagnati rispettivamente dalle docenti di lingua italiana Chiara Gamba, di informatica Rita Sodini e di lingua inglese Ornella Traversa. Gli elaborati delle due classi del Marconi sono stati scelti per partecipare alla finale del concorso ‘Policultura’ tra le prime dieci scuole italiane. Il concorso prevedeva di realizzare una narrazione multimediale usando il software ‘1001storia’ unendo testi, video e immagini confluiti in uno storytelling digitale su tematiche approfondite dai ragazzi. In particolare la terza E sotto la guida di Ornella Traversa e Rita Sodini, ha realizzato un lavoro in lingua inglese sul marmo.

Una traccia speciale, promossa dal ‘Boston consulting group’, una delle principali società di consulenza strategica a livello globale, in cui la classe doveva pensarsi come un’azienda che doveva investire per risolvere un problema con un budget illimitato. Il lavoro ha previsto anche ricerche sul campo: recupero campioni di acque per analisi di laboratorio, intervista con esperti del settore lapideo, ricerche su siti e archivi cittadini. Nella scelta, nella stesura e nella progettazione gli alunni hanno sviluppato un pensiero critico per verificare le informazioni, formulare opinioni personali e condividerle, promuovendo la cultura del territorio. La seconda E, invece, sotto la guida delle professoresse di italiano Chiara Gamba e di informatica Rita Sodini, ha realizzato un telegiornale dedicato al classico ‘I promessi sposi’ di Alessandro Manzoni.

Un filmato in cui i ragazzi attraverso inviati, ospiti e programmi di approfondimento, hanno ricostruito in chiave moderna gli episodi salienti del capolavoro manzoniano. La classe ha lavorato in gruppi permettendo agli studenti non solo di approfondire alcune tematiche del romanzo, ma di rendere la storia più fruibile e coinvolgente, sviluppando competenze digitali, di scrittura creativa e relazionali. Per votare i progetti www.policultura.itpremiazionefinalisti.

A.P