Lutto nel mondo della sanità Addio Stefania Vatteroni l’infermiera dal cuore d’oro

Si è spenta dopo una terribile malattia l’operatrice dell’area medica e del day service. Il cordoglio dei colleghi e del personale dell’Asl e dell’ospedale. L’Inter la sua grande passione.

Lutto nel mondo della sanità  Addio Stefania Vatteroni   l’infermiera dal cuore d’oro

Lutto nel mondo della sanità Addio Stefania Vatteroni l’infermiera dal cuore d’oro

Lutto nel mondo della sanità per la scomparsa dell’infermiera Stefania Vatteroni. Lavorava negli ambulatori dell’area medica e day service del Noa. Aveva 63 anni è si è spenta dopo aver combattuto come una guerriera contro un male che non le ha dato scampo. I funerali si svolti ieri pomeriggio nella chiesa di Maria Santissima Mediatrice ad Avenza. Stefania er una donna solare e sempre gentile, amava scherzare e non si è mai arresa, nemmeno nei momenti più difficili. Grande tifosa dell’Inter non appena ne aveva la possibilità andava a guardare le partite della sua squadra del cuore. Ad annunciare la scomparsa di Stefania è stata la stessa Asl Toscana nord ovest in un commovente messaggio. "L’azienda e i colleghi tutti dell’ospedale Apuane – si legge nella nota – esprimono il più sentito cordoglio e sono vicini alla famiglia della cara Stefania Vatteroni, infermiera degli ambulatori area medica e day service, mancata domenica scorsa dopo aver lottato per anni contro una terribile malattia. Stefania, collega e amica, ha dimostrato fino all’ultimo dedizione e spiccato senso di appartenenza al lavoro, a tal punto da esprimere come suo grande desiderio, fino a poche settimane prima di lasciarci, quello di poter rientrare attivamente in servizio nel suo amato ambulatorio di cardiologia. Con questo stesso spirito ha convissuto con la malattia, senza lamentarsi della propria condizione, condividendo coi colleghi i momenti più difficili, conservando però il suo senso ironico e la volontà di stare in loro compagnia". Uno spirito combattivo che l’ha sempre contraddistinta e che le faceva sperare un giorno di poter tornare ad indossare il camice e ricominciare a lavorare al fianco di quei colleghi che adesso la piangono.