Testaroli e altri cibi tradizionali della Lunigiana diventano superstar sulla scena internazionale. Organizzati da Toscana Promozione Turistica sono approdati in Lunigiana due Press Tour internazionali. Così un gruppo di giornalisti spagnoli specializzati sul tema food & wine, tra cui alcuni di El País considerato tra i più importanti del paese ispanico, ha potuto scoprire le bellezze di Pontremoli. In particolare il Museo delle Statue Stele Lunigianesi e la cottura nei testi alla Cooperativa ‘La Guinadese’ nell’ambito di un viaggio tra territori toscani e siti Unesco alla scoperta di luoghi e tradizioni uniche inseguendo “Una Toscana inaspettata tra arte, storia e cibo”.
La giornalista Claire Angot, per Antenna Francia, ha scelto invece la Lunigiana nel suo viaggio-reportage per il sito Lonely Planet Francia con e-bike tour attività all’aria aperta, visita di borghi antichi e degustazione di prodotti tipici, con particolare attenzione al tema della castagna a Licciana. Le bellezze ambientali si incrociano con le eccellenze storico artistiche e della tradizione alimentare. "La troupe spagnola ha mostrato un grande interesse per il rito della cottura del testarolo: tre ore a filmare e preparare il commento della giornalista che ha intervistato i produttori", spiega Maxine Anelli fiduciario della Cooperativa ‘La Guinadese’, nata nel 1919. " Si sono particolarmente incuriositi per la cottura con i testi di ghisa formati da due elementi: il sottano e il soprano – aggiunge – Il primo costituisce la base nel quale vengono collocati gli alimenti da cuocere. Il secondo a forma di campana permette l’effetto forno, soprattutto quando viene ricoperto dalla brace". I testaroli sono stati centro della scena, nei giorni scorsi, all’Istituto italiano della Cultura di Londra dove si è svolta la finale della “Challenge“ organizzata da Buttero Ltd e APCI UK, con la collaborazione di Azienda Agricola ‘La Rita’ e Il Testarolo di Sergio Pagani, entrambe lunigianesi, per esaltare il testarolo, forse la più antica forma di pane azzimo realizzato con la particolare cottura nei testi tipici dell’alta Lunigiana.
E non è la prima volta che i testaroli finiscono nella vetrina londinese. Già qualche anno fa avevano conquistato uno spazio sulla pagina del periodico domenicale britannico Observer, nell’angolo “cookstrips” di Len & Alex Deighton’s, che nella striscia sintetizzavao graficamente il modo di preparare i testaroli già da anni anni lanciati nei ristoranti londinesi dagli emigrati pontremolesi. E qualche tempo dopo la pastella cotta nei testi fu protagonista anche alla tivù araba del network Green Apple che aveva inviato una troupe a Pontremoli e aveva poi pubblicizzato il servizio sulla sua pagina Facebook che conta 16 milioni di
L’ormai famoso piatto attira curiosi e buongustai. Nel corso della challenge all’Istituto di Cultura si è parlato anche di grani e di quella pastella di farina, acqua e sale che al termine della cottura nei testi si trasforma in un disco compatto e poroso da tagliare a piccole losanghe e da tuffare nell’acqua all’ebollizione per un paio di minuti. Una volta scolati, i testaroli si stendono in un piatto e si condiscono. Ma l’innovazione è dietro l’angolo, dietro la spinta dello street food e quindi concorrenti possono avanzare nuove idee nel piatto.
Natalino Benacci