MASSA
Cronaca

L’ultimo saluto della città al suo fotografo

Commozione in Duomo per i funerali di Raffaele Nizza, testimone con i suoi scatti di mezzo secolo di vita di Massa e della Versilia

di Maria Nudi

"Sempre con noi": è l’abbraccio della Nazione al ’suo’ fotografo, a Raffaele Nizza, il signore della macchina fotografica, che in Duomo ha ricevuto l’abbraccio morale di tutta la città. Della sua città, quella che ha amato sebbene fosse originario di Marsala e della quale Roberto Pucci, sindaco in passato, gli aveva consegnato le chiavi rendendolo felice. Ed è proprio la ’sicilianità’ di Nizza, cavaliere del lavoro, che ha conquistato questo territorio, dalla Versilia alla Lunigiana, il suo essere accogliente e affettuoso con eleganza e classe. Sull’altare a celebrare la funzione funebre don Giulio Rossi, parroco della cattedrale, don Mario Amadi, parroco del Santuario dei Quercioli e al vice don Massimo Nocchi, il quartiere di Nizza e don Giovanni Locatelli, amico da anni del fotografo che ha catturato le emozioni e i momenti di gloria dei vip, dei big, ma anche le emozioni della gente comune. Il suo scatto rapido e veloce ha narrato la storia della ’Dolce vita’ della Versilia e la storia di Massa.

"Quando sono stato ordinato sacerdote – ha detto don Giulio dall’altare – le foto le ha fatte Raffaele. Con lui se ne va un pezzo di storia della città. Sarà dura per i familiari tornare a casa e non vederlo, non parlare con lui, ma lui, Raffaele, è stato accolto dal Signore". In tanti in Duomo nel momento dell’"arrivederci" si sono stretti a familiari di Nizza, ai figli Paola, Alessandro, Marco, Fabrizio, al nipote Raffaele, che è maestro della pasticceria a Bergamo, al nipote Matteo, figlio di Paola Nizza, la nostra fotoreporter. "Nonno era vitale" ha detto Matteo. Un dolore composto e dignitoso quello dei familiari che, seguendo lo stile e l’eleganza del papà, hanno scelto il silenzio scandito dalla commozione negli sguardi verso la salma. Anche questa è stata una scelta di eleganza come era Raffaele. Lo scenario della cerimonia è stato vissuto al tempo della regole che la emergenza Covid-19 impone: distanziamento sociale e mascherine. Per accogliere tutti è stato necessario anche aprire una cappella laterale del Duomo.

L’ultimo saluto a Nizza è stato accompagnato dalle musiche scelte da Renato Bruschi, prima fa tutte l’’Ave Maria’ di Franz Schubert con la quale è iniziata la cerimonia. La prima lettura è stata la "Lettera della Sapienza" e poi il Vangelo di Matteo. Scelte che hanno scandito il messaggio della fede e della speranza che chi muore nella fede, non fa più parte della comunità terrena, ma viene accolto nel Regno dei Cieli. Un arrivederci elegante come lo è sempre stato Raffaele che per anni ha avuto lo studio vicino alla cattedrale. Alle 16.30 sul sagrato del Duomo, prima che la salma lasciasse Massa per raggiungere il cimitero di Mirteto, c’è stato l’applauso affettuoso dei massesi che erano anche in via Zoppi e nelle strade limitrofe ad attendere il ’loro’ fotografo. Poi il corteo funebre, curato dalla Misericordia (che la famiglia ringrazia) che ha seguito l’ultimo saluto a Nizza, ha percorso via Zoppi dove il maestro con le sue foto ha raccontato la storia dell’ultimo mezzo secolo. Ciao Raffaele non potrai mancarci perché tutti, anche la famiglia della Nazione, ti custodisce nel cuore.