L’odissea di una raccomandata in viaggio da Firenze a Massa Quasi due mesi e lunghe file alle poste per ritirare una multa

Oltre al danno la beffa. Non bastava la multa rilevata dalle telecamere durante una gita a Firenze a inizio luglio. Per ritirarla Johnny Costucci ha dovuto affrontare, e superare, una vera e propria odissea. "Il 20 agosto – ha spiegato esterrefatto Costucci – mi è arrivato l’avviso di giacenza per ritirare la raccomandata. Da allora a questa mattina (ieri per chi legge ndr) non ho fatto altro che essere rimbalzato da un ufficio postale all’altro nel tentativo di ritirarla. Prima mi sono recato allo sportello dei Ronchi dove, dopo la mia regolare fila, ho scoperto che la lettera era in giacenza nella sede centrale di via Carducci. Allora vado all’altro sportello centrale dove, dopo altre ore di coda, mi dicono che nel frattempo il plico è stato rimandato ai Ronchi. Adesso sono qui con 29 persone di fronte, ancora in attesa".

Ma quello che rende ancora più kafkiana la vicenda di Costucci è il risultato della sua ricerca per ricostruire la tracciabilità della lettera: prima di giungere a destinazione in tempi ragionevoli la raccomandata ha fatto il giro del centro Italia. "Partita il 10 luglio da Firenze è arrivata a Bologna l’11, da qui a Sesto Fiorentino il 13. Poi non si sa più niente e si scopre che la multa è ferma a Lucca e siamo al 19 agosto. Da lì riparte il 22 per tornare a Sesto Fiorentino e arriva a destinazione a Massa il 29 agosto. Mi domando a cosa serve un giro del genere per ogni lettera – si chiede Johnny Costucci – . Un modo per far perdere tempo prezioso a chi lavora, per rendere ogni procedimento burocratico inaccessibile e farraginoso".