
Prelievo di sangue
Carrara, 7 marzo 2018 - Odissea per un prelievo di sangue: code e condizioni a rischio per la salute. A raccontare uno dei drammi della sanità pubblica è Renato De Rosa che racconta le peripezie di chi in coda deve attendere nel caos. «Appena entro, alle 7,30, le speranze di sbrigarmela in poco tempo svaniscono. Prendo il mio numero: 36, all’altoparlante chiamano il 6. Tutto fila liscio, gli operatori sono veloci e professionali, il sistema funziona e in dieci minuti sono pronto per il prelievo. Non mi aspettavo in verità tanta efficienza. Il mio ottimismo si tramuta in spavento quando dopo la prenotazione vedo una marea di persone accalcate nel piccolo corridoio: è la fila per i prelievi. Davanti a me una quarantina di persone che litigano. Chi cerca di passare avanti, anziani accompagnati dai figli che cercano un posto a sedere. Ovunque colpi di tosse. Ogni tanto arriva qualcuno che deve solo depositare le urine: c’è da fare la coda o si può passare avanti? Pareri discordi. Dalla sala prelievi escono persone con un barattolino pieno di urina nella mano sinistra e una provetta vuota nella destra. Hanno appena scoperto che dovranno andare in bagno per il travaso. Finalmente il mio turno. Il personale si giustifica: “Non è colpa nostra, riducono anche il personale. Abbiamo proposto l’aumento dell’orario per i prelievi, ma nessuno ci ascolta». Basterebbe il meccanismo dei numerini anche per i prelievi, aprire uno sportello per chi deve lasciare le urine, adottare dei contenitori più larghi, ampliare la fascia oraria per i prelievi, fornire indicazioni precise. La bolgia del distretto Asl di Avenza si spiega così: lo fanno per noi, per insegnarci a vivere in modo più sano».
Alla protesta si unisce il coordinatore di Fratelli d’Italia Lorenzo Baruzzo che in una nota illustra la situazione caotica del centro prelievi: «Stamani (ieri per chi legge ndr) al centro prelievi dell’Asl di Avenza si è creata una fila interminabile con decine di persone (tra cui molti anziani) in snervante attesa. Purtroppo analoghe situazioni si verificano spesso anche ai distretti di Carrara e Marina. Questo è dovuto al sempre più esiguo numero di personale che opera in spazi angusti. Che la direzione Asl – conclude Fratelli d’Italia – dica chiaramente se questa mancanza di personale e spazi che incentiva il caos nei distretti, fa parte di un progetto che vuol favorire i laboratori privati con un conseguente aggravio di spese a carico della collettività».