DANIELE ROSI
Cronaca

Lo studio Nicoli fra i centenari Celebrate le ditte storiche

A Marina l’omaggio a una quarantina di rappresentanti delle imprese del passato

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di Daniele Rosi

Da quasi duecento anni punto di riferimento della scultura contemporanea. Tra le quaranta realtà dell’Unione imprese centenarie italiane omaggiate ieri dal Gruppo Grendi, una di queste batte cuore apuano. Si tratta degli Studi Nicoli; fondati nel 1835 e inseriti nel 1863 poco dopo l’Unità d’Italia nel registro delle camere di commercio. Oggi al timone dell’azienda c’è il socio di maggioranza Francesca Nicoli (nella foto) che, sfogliando il libro dei ricordi, racconta di un percorso di crescita spesso difficile, soprattutto nel periodo delle due guerre, senza però rinunciare a quell’ottimismo che da sempre contraddistingue la famiglia, compresi i suoi trisavoli.

"E’ stato motivo di orgoglio rappresentare Carrara tra le aziende centenarie – racconta Francesca Nicoli – anche se esistono realtà ben più antiche della nostra; alcune aziende di Firenze hanno circa mille anni di vita. La nascita dei laboratori è stata attestata da una studiosa spagnola che nell’archivio di Madrid ha trovato un documento del 1835 con un riferimento a Don Pedro Nicoli. Le sedi di Spagna e Italia si diedero molto da fare e a Carrara fu Tito a gestire la ditta insieme a suo figlio Carlo – racconta l’imprenditrice –, spostandola poi in piazza XVII Aprile nel 1878".

E’ soprattutto alla fine dell’Ottocento che gli Studi Nicoli iniziano un periodo d’oro, interrotto poi dalla guerra. "Fu una stagione gloriosa a fine del secolo scorso a cui poi ha seguito la brusca frenata del fascismo – ricorda l’imprenditrice – dato che non era più possibile esportare nei mercati internazionali come avevamo sempre fatto. Dopo la guerra lo cose sono tornate alla normalità". Anni in cui gli studi si sono evoluti diventando il laboratorio artistico più importante della città e un punto di riferimento per il restauro e la scultura, con un occhio di riguardo al passato ma, allo stesso tempo, senza tralasciare il futuro.

"Siamo riusciti a sopravvivere nonostante tutto – racconta Francesca Nicoli – e abbiamo sempre avuto interesse al mantenimento della tradizione guardando però con favore all’uso delle nuove tecnologie. Essere radicati – conclude – non vuol dire guardare solo al passato. L’azienda è in utile e da sempre distribuisce ricchezza e professionalità alla città e al territorio".