La mostra "L’incontro", promossa dalla Fidapa alle Stanze del Teatro della Rosa di Pontremoli, delle due pittrici Serena Pruno e Franca Battilocchi sottolinea la libertà dell’arte che ha trasformato il ruolo e la presenza femminile dimostrando che non esiste lo stereotipo di un linguaggio artistico di genere perché gli stili delle donne sono tra i più vari. Pruno, di origini pontremolesi, ha presentato oltre cento mostre fra personali e collettive in Italia e all’estero. Ha eseguito trompe-oeil in edifici pubblici e privati, affreschi a Treglio e grandi murales a Jesolo. Ha realizzato, inoltre, arredi d’arte e disegna gioielli. Opere di Serena Pruno sono nelle collezioni della Provincia di Massa-Carrara, nelle sale del Consiglio regionale a Firenze, nel Museo d’arte moderna e contemporanea della Spezia, nella direzione generale della Sas-Scandinavian Airlines System di Stoccolma, nella facoltà di Ingegneria di Pisa, nella casa museo Ugo Guidi a Forte dei Marmi e in moltissime collezioni private.
Elena Franca Battilocchi, nata a Pontremoli lavora a Milano. Da sempre con l’amore per la pittura nel cuore, ha disegnato a pastello, dipinto ad acquarello, inchiostro, olio; ultimamente ad alchidico. A Siena, dove ha vissuto alcuni anni, ha appreso la tecnica della creta da Lucaina Staderini, insegnante all’istituto di Belle Arti. Ha fatto parte del Gruppo Artistico Mediolanum e del Centro artistico culturale milanese partecipando a numerose mostre.
"Si tratta di opere e stili diversi – ha spiegato il professor Giuseppe Benelli nel corso della presentazione, molto affollata –. Serena Pruno ha presentato pochi quadri col tema, per lei da anni ormai congeniale della mitologia e con paesaggi di grande fascino sul mare. Bellissima la tela con Capri e la casa di colore rosso pompeiano di Curzio Malaparte, una villa che lo scritttore aveva concepito con una lunga scale che saliva al cielo".
I temi di Franca Battilocchi sono invece legati a grandi conglomerazioni urbane come New York dove protagonisti sono i grattacieli che rivelano una particolare sensibilità verso quell’ambiente. "In questa rassegna figurano anche due magnifici paesaggi di Gravagna, paesino montano pontremolese. da cui trova origine la famiglia – ha aggiunto Benelli –. In queste tele si nota la sacralità delle immagini viste dall’alto. Sviluppa poi anche altre tematiche relative al bosco molto affascinanti artisticamente e paesaggi del centro di Pontremoli".
Natalino Benacci