
Julio Silva è morto nel 2020 a 90 anni a Parigi ma il suo legame con Carrara era forte: sei mesi l’anno viveva nel borgo di Torano
Sabato alle 18,30 a Palazzo Binelli inaugura la mostra di Julio Silva ‘Le Vojage’. Un viaggio nelle opere del maestro dove si fondono arte e poesia, tra surrealismo e realismo magico. La mostra curata da Maria Mancini è promossa dalla Fondazione cassa di risparmio di Carrara in collaborazione con ‘Magna cultural association’ e con il patrocinio del Comune di Carrara. Sarà l’ultima occasione di ammirare in Italia le opere di Silva, che dopo la mostra saranno definitivamente riportate a Parigi. Predominano scenari irreali e atmosfere teatrali in grado di rivelare una profondità con cui l’artista amava misurarsi: un mondo magico fatto di esseri umani e antropomorfi, animali reali e immaginari. Un tuffo nell’esuberanza interiore di Silva, capace di traslare emozioni, pensieri e visioni attraverso la sua opera. Silva originario dell’Argentina è morto nel 2020 all’età di 90 anni a Parigi, nella sua casa vicino a Montparnasse, ma il suo legame con Carrara era forte: sei mesi l’anno viveva nel borgo di Torano dalla tarda primavera a fine estate. Da bambino, Julio Silva incontrò lo scrittore Léopoldo Maréchal. L’interesse di Maréchal per il talento di Silva e il suo incoraggiamento lo spinsero a studiare arte. Nel 1950, l’artista surrealista Juan Batlle Planas lo prese come studente. Condividevano un interesse comune per la letteratura, in particolare Lautréamont, Baudelaire, Jorge Luis Borges e Julio Cortázar. Silva incontrò quest’ultimo al suo arrivo a Parigi nel 1955. I due argentini instaurarono una proficua amicizia che culminò in diversi progetti. Silva ha realizzato mostre personali in musei come Sainte-Croix a Poitiers, il Centre Georges Pompidou a Parigi e in gallerie europee, latinoamericane e nordamericane.