
"Le cooperative sociali: una volta erano il vanto di questa città"
"Ormai le cooperative sociali hanno ben poco di sociale". Prende la parola Fabio Bernieri (nella foto), ex assessore al Sociale dell’amministrazione Fazzi Contigli. Si riallaccia al caso Maris e ai quattro dipendenti svantaggiati licenziati i giorni scorsi ritenendo che ci sia "un rimpallo di responsabilità tra Comune, ente gestore e cooperative a discapito dei più deboli. Ci si limita a quella gestione del quotidiano che va verso lo scarico dei lavoratori". Assessore negli anni ’90, Bernieri aveva preso contatto con il politico Mario Tommasini, assessore del Comune di Parma. Dopo questo incontro nacquero a Carrara le cooperativa sociali di tipo B: l’Arca e la Foglia di Tè. "Arca, che si impegnava nell’inserimento di persone svantaggiate e detenuti – prosegue Bernieri – fu chiusa per un problema di appoggio delle successive amministrazioni e si è trasformata in Maris, la stessa che ha lasciato a casa 4 persone". Tutto ha inizio da una denuncia della Cgil che punta il dito contro Nausicaa che non ha avviato le procedure per un nuovo affidamento per il taglio del verde, poi c’è Maris che alza le mani dicendo di non riuscire a gestire il servizio perché poco produttivo e Nausicaa non è disposta a modificare gli importi di gara. Dall’altra parte Nausicaa parla di inadempienze di Maris per il mancato svolgimento dei lavori e prevede una proroga tecnica con il prolungamento del servizio stagionale fino all’affidamento del nuovo appalto. Ma nonostante questo in quattro sono rimasti a casa. "Bisogna rimettere mano al discorso delle cooperative e riabilitare la parola sociale perché stiamo perdendo di vista l’obiettivo - conclude Bernieri -. Di aiuti oggi ce ne sono ben pochi. Un tempo le cooperative funzionavano, l’inserimento lavorativo era un punto forte di riscatto sociale. La legge permette di non indire gare, ma procedere direttamente con l’affidamento dei lavori proprio per aiutare le persone svantaggiate".