
A preoccupare sempre di più è l’allarme delle cooperative di accoglienza del territorio che da tempo lamentano la mancanza di posti per i migranti. Non si riescono a smaltire le presenze e a organizzare per ricevere altre persone, ma a tormentare gli attori del settore non c’è solo il numero dei migranti, anche la ricerca disperata di operatori è un tema caldo che sembra non trovare una reale soluzione. Così ci sono tanti gestori dei centri che hanno fatto marcia indietro, non rientrano più nei costi e con gli sbarchi che aumentano le strutture diminuiscono.
"Noi non abbiamo più posti disponibili - alza le mani Sara Vatteroni, responsabile della Cooperativa ‘Casa Betania’ di Massa Carrara - noi come gestore non possiamo più ricevere nessuno ma saremo presenti con i nostri mediatori culturali per l’accoglienza a Carrarafiere". Il grido di allarme è stato lanciato da tempo in un sistema accoglienza dove è diventato un problema anche permettersi appartamenti da destinare a chi arriva perché "le cifre che noi gestori abbiamo a disposizione per questo tipo di attività sono molto basse - così parlava la responsabile a seguito del penultimo sbarco -. Ho 3 euro al giorno per pagare l’affitto e le bollette quindi devo prendere appartamenti piccoli e metterci dentro il maggior numero di persone fino al massimo consentito. Poi l’altro fronte dove non tutti sono disposti ad affittare un immobile ai migranti con un numero elevato di ospiti". Un sistema complesso anche nel mettere le persone in uno stesso appartamento causa paesi di provenienza perché "hanno usanze troppo diverse - aveva poi specificato la Vatteroni - e mescolandoli potremmo andare incontro a situazioni pericolose". Sul fronte accoglienza c’è anche la cooperativa Compass presieduta da Umberto Giorgi che questa volta riesce a mettere a disposizione "dai 5 ai 10 posti, quelli che prima erano occupati dai rifugiati ucraini - spiega Giorgi - andati via pochi giorni fa".
P.P.