"Le aziende non resisteranno a lungo"

L’appello del direttore di Confindustria Ricci a trovare liquidità per le imprese in grave difficoltà

Marmo

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Carrara, 1 aprile 2020 - "Non è il tempo delle polemiche, ma di liquidità per far stare in piedi le nostre aziende". Questo l’appello lanciato da Alberto Ricci, presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara. Questa inevitabile stretta che sta coinvolgendo tutta l’Italia, che vede molte aziende chiuse , sta pesando sul destino delle aziende della provincia. Il rischio che dopo l’emergenza sanitaria si passi a una economica è molto concreto. Basti pensare che aziende del lapideo che prima erano forti dovranno fare i conti con un’emergenza globale ancora accesa nei paesi dove esportavano, come Stati Uniti e la stessa Cina.

"Ancora una volta le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno colto nel segno e le condividiamo: mai come oggi occorre dimostrare responsabilità nelle parole e nelle azioni. Questo è il momento della coesione, del coraggio, delle azioni, dell’unità sia nelle parole che nei comportamenti. Non è tempo di polemiche, di strumentalizzazioni tantomeno di eccessi nel linguaggio, oltremodo ingenerosi verso la categoria imprenditoriale che sta responsabilmente affrontando, insieme a tutti, la peggiore crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra".

"La salute e la sicurezza dei nostri lavoratori vengono prima di tutto, da sempre. Le nostre aziende però sono in difficoltà sia sul fronte interno sia su quello internazionale e non potranno resistere a lungo. Basti pensare che dall’inizio di questa emergenza abbiamo supportato le aziende associate ad attivare la cassa integrazione per oltre 5mila addetti. È urgente un intervento massiccio per prevenire l’impatto devastante che questa emergenza produrrà sul sistema economico. È necessario sostenerne la liquidità prevedendo la dilazione delle scadenze fiscali e contributive e agire inoltre sulle linee di credito a breve e lunga scadenza, sostenendo le imprese tutte, piccole, medie e grandi, con interventi forti, coerenti e lungimiranti, a partire da un fondo di garanzia che permetta alle imprese in questa fase di onorare i propri impegni e di uscirne per ripartire e non per chiudere definitivamente. Per evitare danni irreversibili – conclude –, è indispensabile che venga ampliata la portata delle misure messe in campo dal Governo e che tutti gli istituti bancari attivino gli strumenti già previsti dal decreto Cura Italia. Ci auguriamo che l’Europa protegga tutti gli Stati senza rigorismi".