
Lago di Porta, è allerta. Scarseggia l’acqua. Comune e Università monitorano l’area
La siccità e l’assenza di acqua si fanno sentire nell’area umida del Lago di Porta dove diverse zone stanno soffrendo anche se non siamo ancora ai livelli della crisi del 2008. E’ quanto emerge dai sopralluoghi effettuati dall’ufficio ambiente del Comune di Montignoso, anche in collaborazione con l’Università di Pisa. In attesa che venga anche dato corpo al progetto da 4 milioni di euro sugli argini da parte del Genio Civile Toscana Nord, di cui La Nazione ha dato notizia nei giorni scorsi, il monitoraggio del Lago di Porta diventa elemento essenziale per garantirne la salute.
Venerdì sono stati ultimati alcuni rilievi da parte dell’Università di Pisa, nella parte di canneto situato ad est; questi rilievi vanno a completare quelli già attuati nel mese di giugno e sono finalizzati alla misurazione dello spessore della lettiera e della profondità dell’acqua; questi dati sono importanti per capire come poter gestire i livelli di acqua e per una eventuale correlazione con il fenomeno della regressione del canneto, che in questi anni ha fatto la sua comparsa nel Lago di Porta.
In collaborazione con le associazioni ambientaliste, inoltre, nelle ultime settimane è stato effettuato il monitoraggio del livello dell’acqua grazie alle palline in ferro con tacche bianche e rosse, messe in posto nel novembre 2008. In quella data era stato indicato lo zero come il livello dell’acqua. Rispetto al 2023, l’acqua si è abbassata di circa 15 centimetri ma è sempre dai 5 agli 8 centimetri più alta rispetto al novembre 2008.
Ad oggi l’abbassamento dell’acqua ha fatto emergere alcune aree prive di canneto, sia nella zona nord vicino alla Ferrovia, sia nella zona più a sud-est. Nei chiari centrali del Lago, ove l’acqua è circa 1 metro di profondità, l’abbassamento del livello ha sicuramente minor impatto su flora e fauna. Per verificare le possibili cause dell’abbassamento del livello, si è proceduto ad un sopralluogo al canale emissario del Lago, dove è stata rilevato un sifonamento laterale (ossia una perdita dagli argini) che fa abbassare il livello dell’acqua.
Il Comune ha scritto anche al gestore della discarica ex Cava Fornace per conoscere la portata della sorgente del Lago, che si trova vicino alla Torre Medicea, per capire se ci sia un minor flusso complessivo in entrata. Nonostante la siccità, anche gli esperti dell’Università hanno riscontrato "una ricrescita delle cannucce di palude e gli ontani stanno ributtando; queste aree emerse sono inoltre colonizzate da alcune specie tipiche come l’erba-sega (Lycopus europaeus) e il raro ranuncolo di palude (Ranunculus sceleratus)". Al momento la situazione quindi resta monitorata anche nell’ambito del Piano di Gestione del canneto commissionato dal Comune alla società Nemo. Purtroppo sono stati individuati anche capanni abusivi, utilizzati per il birdwatching, nel canneto a destra della Fossa Fiorentina.