Ladri-vandali in azione in Duomo a Pontremoli

E' scomparso il 'paliotto', un prezioso rivestimento d’argento. Sparito un arazzo

 L’altare con il «paliotto» d’argento distrutto dai ladri

L’altare con il «paliotto» d’argento distrutto dai ladri

Pontremoli , 10 febbraio 2016 - LADRI-VANDALI hanno rubato e devastato un prezioso pannello decorativo d’argento che rivestiva la parte anteriore dell’altare del Duomo di Pontremoli. Un’opera di valore storico-artistico che fu donata alla chiesa dai canonici Stanislao e Antonio Bonaventuri nel 1825, destinata all’altare della cappella del S.S. Sacramento e dal 1992 utilizzata per decorare l’altare centrale rivolto ai fedeli. I ladri sono entrati in azione lunedì mattina nascondendosi in chiesa (probabilmente nei confessionali) al momento della chiusura delle 12,30. Hanno poi avuto il tempo di staccare e rovinare irreparabilmente l’opera, sbriciolata in tanti frammenti, molti dei quali rimasti sul pavimento e anche attaccati allo sfondo di velluto.

Il bottino è stato insaccato e poi i malviventi (forse due), dopo essersi impossessati anche di un arazzo ornamentale collocato vicino all’armonium, hanno atteso che il Duomo riaprisse le porte nel pomeriggio per dileguarsi da una porticina laterale, senza che nessuno si accorgesse di nulla.

TECNICAMENTE denominato «paliotto», il pannello racchiuso da una cornice e bloccato da montanti di bronzo dorato era un bassorilievo d’argento sul velluto rosso che disegnava all’interno di due medaglioni ovali le raffigurazioni dei «S.S. Cuori di Gesù e Maria». Ma il ricco paramento è stato disintegrato dalle mani avide degli ignoti. Un’azione da... dilettanti allo sbaraglio che ha rovinato l’opera d’arte realizzata dall’incisore parmense Giovan Battista Vaghi. In chiesa se n’è accorto il parroco, padre Dario Ravera, alle 18, poco prima della celebrazione della messa. Il furto è stato denunciato ai carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo e avviato le indagini alla caccia dei ladri-vandali.

«Saranno stati 5 kg d’argento – commenta l’esperto d’arte Luciano Bertocchi – la perdita è grave sotto il profilo artistico perché il paliotto è stato distrutto. Sul mercato avrebbe avuto un valore di circa 30mila euro. Ma ora anche chi ha fatto questo danno potrà recuperare solo il valore dell’argento che probabilmente sarà fuso».

IN QUESTI ultimi anni sono stati frequenti i furti di oggetti sacri.  Per questo la Curia vescovile ha deciso di istituire un Museo d’arte sacra nel palazzo vescovile di piazza Duomo. Qui sono state raccolte tutte le opere d’arte di un certo valore che i sacerdoti cercano di difendere tenacemente dai malviventi, costretti spesso a trasferirle per motivi di sicurezza.  Anni fa anche nella Cattedrale pontremolese sono stati rubati sei preziosi candelabri del ‘700 e un leggìo. «Ma il furto più consistente – afferma monsignor Silvano Lecchini, memoria storica della Cattedrale – è avvenuto nel 1980, quando i ladri, che erano entrati dal fiume attraverso un sotterraneo, avevano sottratto argenti, calici, croci, pissidi e il “velo omerale’’, un pezzo di gran valore artistico. Si trattava di un paramento sacro ricamato in oro e seta, tempestato di centinaia di pietre preziose, era stato donato alla chiesa dalla famiglia Venturini nel 1729. Dopo questo furto è stato installato un sofisticato impianto d’allarme». Ma è bastato un trucchetto da magliari per aggirarlo.