
La Delegazione Apuana dell’Accademia Italiana della Cucina, dopo una lunga pausa per la grave situazione pandemica, ha ripreso la sua attività conviviale adottando le necessarie cautele. Gli accademici, socio Simposiarca Carlo Augusto Ciani, si sono infatti ritrovati alla trattoria L’Arco della Martana, in via Beatrice, nei pressi della monumentale cinquecentesca Porta della Martana nel centro storico di Massa, per una cena all’insegna della tradizione culinaria massese. La gestione del ristorante è tutta femminile: Emanuela Bontempi ai fornelli e la figlia Giulia Troisi al servizio, donne che con passione e coraggio hanno dato vita alla loro attività appena prima alla pandemia. I piatti della casa rispecchiano la cucina casalinga tipica massese, semplice e genuina, che si tramanda di generazione in generazione. Gli accademici hanno apprezzato il menu, illustrato dal simposiarca: crostini con lardo e funghi, prosciutto di Parma e torta di verdure; tordelli massesi (caratterizzati dalla pasta non troppo sottile e nell’impasto le bietole e il “poerino” o timo); filetto con lardo accompagnato da patate arrosto e verdure fritte; per finire, tiramisù e torta di riso massese e i vini del Candia. A fine serata, la delegata Beatrice Vannini ha consegnato agli accademici la ricetta della torta di riso massese, che con altre 5 fu depositata nel 2004 dall’allora delegato Paolo Maria Cattaneo. Alle ’padrone di casa’ è andata la vetrofania dell’Accademia Italiana della Cucina.