La ’protesta’ del vescovo: "La Chiesa sta dalla parte di lavoratori e ambiente"

Vaccari torna sul caso-Franchi nella trasmissione ’Splendida cornice’ "Quella frase è grave perchè offende i morti e gli invalidi del lavoro".

La ’protesta’ del vescovo: "La Chiesa sta dalla parte di lavoratori e ambiente"

La ’protesta’ del vescovo: "La Chiesa sta dalla parte di lavoratori e ambiente"

Non si spengono i riflettori sulle parole fuorionda dell’imprenditore del marmo Alberto Franchi ("qua si fanno male perché sono deficienti") riferite alla sicurezza in cava, e mandate in onda dalla trasmissione d’inchiesta ’Report’ della Rai, a Carrara per un servizio legato all’escavazione selvaggia e all’inquinamento. L’altra sera il vescovo Mario Vaccari si è collegato con ‘Splendida Cornice’, il programma di Rai 3 condotto da Geppi Cucciari per commentare le parole dell’imprenditore in occasione del 1 Maggio, la festa dei lavoratori. Non solo: il vescovo è stato invitato a parlare in Tv di ‘perdono’ e di senso di giustizia perché sabato scorso, don Luca Biancalani, aveva partecipato a nome della Curia al corteo di protesta organizzato dai sindacati proprio per biasimare le parole di Franchi.

"Fra Mario, lei è un uomo di chiesa – ha detto Geppi Cucciari – trovi qualcosa di perdonabile in queste parole". "Innanzitutto il perdono nella Chiesa è una cosa grossa e importante e viene dato a chi riconosce il suo errore – ha risposto il vescovo –. Al di là dell’affermazione che è molto grave, non è tanto il perdono, è che indica una situazione di grossa ingiustizia, che si verifica appunto in questo ambiente di lavoro delle cave dove veramente il lavoro è faticoso e pericoloso, e quindi la sicurezza sul lavoro diventa fondamentale".

Cucciari allora ha chiesto i dettagli del lavoro dei cavatori. "Sono dei lavoratori che definirei artigiani qualificati – ha riposto il vescovo – soprattutto adesso che utilizzano dei macchinari molto complicati. Il marmo è veramente un materiale pesante e quindi per lavorarlo ci vuole molta forza, le forze in gioco sono molto grandi e lavorarlo è pericoloso, bisogna stare attenti. Certo, il marmo a Carrara si lavora dai tempi degli antichi romani, quindi hanno sviluppato tutta una serie di tecniche dall’antichità fino alla rivoluzione industriale, dove era tutto molto manuale e si usavano tecniche molto intelligenti, che bisognava conoscere. E oggi che ci sono macchine moderne bisogna saperle manovrare con grande abilità e grande cura, quindi riterrei che i cavatori sono degli artigiani che utilizzano la forza fisica. Movimentando questi grossi massi è pericoloso perché possono cadere, o staccarsi improvvisamente dalla montagna, e poi ci sono tutte le macchine che utilizzano, grandi seghe, fili con i diamanti per tagliare il marmo, fa paura vederli".

"Come Curia avete partecipato allo sciopero con i sindacati e i parenti delle vittime, perché?", ha chiesto Cucciari. "Perché abbiamo sentito che questa frase dell’imprenditore era una frase che offendeva i morti e gli invalidi del lavoro – ha risposto Vaccari – una frase che ha suscitato una grossa ferita nella cittadinanza. La Chiesa sta dalla parte delle vittime, ce lo insegna il Vangelo e il messaggio di Gesù, e noi abbiamo sentito l’appello a partecipare a questa protesta, che però non è una protesta contro quell’imprenditore, ma è un rimettere al centro il lavoro delle cave e i tanti aspetti collegati, da quello ambientale a quello economico a quello della sicurezza sul lavoro".

Alessandra Poggi