
Le moderne attrezzature sono state lanciate dallo splendido castello del Piagnaro (Foto Pasquali)
E’ arrivata rapidamente a 36mila metri di quota nella stratosfera la sonda, carica di attrezzature scientifiche. E’ stata lanciata venerdì sera alle 20.45 dal team Luni Space, 40 studenti dei Licei Leonardo da Vinci, che con i loro docenti Stefano Gaffi, Nicola Albertarelli e Mariachiara Natali, indagano la volta celeste allo scopo di avere un completo panorama termico e dinamico dell’atmosfera. Il distacco del pallone dagli ormeggi è avvenuto sugli spalti del Castello del Piagnaro di Pontremoli alla presenza di familiari dei ragazzi, del preside Marco Battella, del sindaco Jacopo Ferri e di tanti curiosi. Il team ormai vanta una certa esperienza essendo all’ottavo lancio. Prima del decollo i ragazzi hanno calcolato la quantità di elio necessario per ottenere la spinta giusta. Il viaggio in quota è stato di 4 ore e 45 minuti. Sono state registrate le immagini della terra poi ritrasmesse sul canale You Tube dedicato. C’è stato un momento in cui il pallone è esploso in quota iniziando la discesa e l’atterraggio è stato registrato in località Acquabona fra Cerreto Laghi e la Pietra di Bismantova, territorio di Reggio Emilia. "La sonda trasportava circa 1 kg di attrezzature elettroniche - spiega il professor Stefano Gaffi - tra cui i sensori di umidità, temperatura e pressione che raccolgono dati inviati attraverso la telemetria e poi c’era un sistema a bordo di televisione a scansione lenta, che è la copia povera di quello che sta sulla stazione spaziale internazionale, le cui immagini possono essere ricevute nel raggio di 6-700 km". Nello stesso tempo un gruppo di persone sull’Etna tentava la ricezione, altri gruppi erano attivi a Barcellona e a Treviso. Una squadra di tedeschi seguiva l’esperimento via satellite a Scarcento. "I ragazzi sono bravi - aggiunge il docente - Lavorano in team, sono autonomi: questa è la scuola che ci piace, con la valorizzazione delle competenze che riesce a costruire ambienti umanizzanti. Il progetto ha avuto una ricaduta notevole sull’autostima degli studenti, chiaramente alcuni hanno maturato interessi cospicui sulle materie. Il gruppo è inclusivo e sente l’appartenenza alla scuola, fatto che oggi è difficile da vedere. Una bellissima soddisfazione per gli insegnanti". Prima del lancio il professor Gaffi si aspettava che la sonda cadesse in un posto non difficile da raggiungere per recuperarla. "Pronte 5 auto per rintracciarla - aveva avvertito - Una già partita in direzione di Ligonchio - Monte Cusna. Abbiamo fatto delle ipotesi di traiettoria con i venti. Poi tutti partiremo per inseguirla". Tutto ha funzionato come previsto e i dati saranno processati. A seguire il progetto anche il professor Eugenio Berti dell’Istituto tecnico Marconi di Rovereto. "Già dall’anno scorso ci siamo incontrato con il professor Dino Zardi dell’Università di Trento che organizza il festival della Meteorologia durante il quale i liceali lunigianesi hanno effettuato il lancio della radiosonda - afferma - Anche la nostra scuola era presente e ci ha colpito questa esperienza corale di studenti di ordini diversi. Ci è piaciuto e vogliamo riproporlo nella nostra scuola".
Natalino Benacci