REDAZIONE MASSA CARRARA

La passione dei residenti nelle oasi del Frigido

Thomas Tonazzini racconta l’attività di tutela e di difesa del fiume . e delle sue meraviglie da parte di chi lo vive tutto l’anno: "Qui socializziamo".

MASSA

La civiltà nasce sull’acqua. E’ sui fiumi e torrenti che si sviluppano e crescono gli insediamenti umani. Pensiamo ai nostri torrenti, al fiume Frigido, alle varie attività che sono nate lungo le sponde: dagli antichi mulini idraulici ai folli per i panni, alle segherie del marmo, alle centrali idroelettriche ed, esperienza unica nel nostro territorio apuano, la Filanda di Forno, costruita proprio alla sorgente del Frigido. Ma la storia dei torrenti e l’importanza per le comunità montane, la possiamo raccontare anche oggi, attraverso la testimonianza di chi vive costantemente quei luoghi. A Canevara abbiamo incontrato Thomas Tonazzini, un amante del fiume. "Lo vivo tutto l’anno – osserva - . In genere, sul torrente Renara, mi organizzavo già da fine aprile per mettere in piedi un capanno, realizzato con canne di bambù e un ombreggiante. Era un punto di riferimento, una zona d’ombra per i bambini, le donne, chiunque; non certo considerato di proprietà. Lo mantenevo fino a metà settembre. Poi, eliminavo tutto. La mia presenza, insieme ad altri era una sorta di guardianaggio: attenzione al fiume, pulizia, rispetto". Thomas Tonazzini, in questa estate Ventiventi, lo abbiamo inconnevartraIndossa unto sul Frigido, a Caa. a maglietta rossa perché interpreta il ruolo di bagnino: "Veniamo qua, con le famiglie. Abbiamo ripulito questo spazio e ci svaghiamo un po’ in questo angolo di fiume, dove c’è una pozza naturale. I bambini giocano in acqua e mi diverto a fare il bagnino richiamandoli e stando attento a che non si facciano male. Il fiume è sinonimo di libertà, di socializzazione. Abbiamo modo di incontrare gente nuova, scambiare un saluto, quattro chiacchiere… Questi giorni ho conosciuto una famiglia di Firenze e abbiamo parlato molto volentieri, soprattutto di questo territorio che ho presentato con una punta di orgoglio. Amo il fiume e ci vivo tutto l’anno. A proposito del Renara, dicevo che finita la stagione, dopo settembre, in genere ci si preparava per organizzare l’evento del presepe e della befana a Renara, con il gruppo Amici del fiume". Thomas ha cambiato pozza: da Renara a Canevara: perchè? "Il Renara è diventato terra di nessuno. Si fanno i rave party senza controllo e ci sono gruppi che fanno di tutto, lasciando sporcizia. Finché ci siamo stati noi, questo non accadeva, perché comunque eravamo un po’ i custodi di quei luoghi. E’ vero, il fiume è di tutti ma, senza controllo, succede e può succedere di tutto. E anche a Guadine, se Robè beach lascia, è finita, diventerà terra di nessuno". Da quest’anno, sul torrente Renara e lungo il Frigido, è scattato il divieto di realizzare capanni e pozze con i teli di plastica ed è stata fatta un’importante azione di pulizia rimuovendo ogni manufatto e parecchi rifiuti abbandonati. Lungo il percorso sono stati affissi dei cartelli informativi per una corretta fruizione del fiume: c’è chi ha gradito e chi no.

Angela Maria Fruzzetti