
La memoria scritta sulla pietra Antico capitello riemerge dal Magra "Somiglianze con l’abbazia di Aulla"
A
C’è molta cautela rispetto al valore ed alla datazione del reperto rinvenuto nel tardo pomeriggio di sabato nell’alveo del fiume Magra. Ma, intanto, è pacifico l’interesse che la scoperta ha suscitato. Tanto che stamani è atteso l’arrivo della soprintendente Angela Acordon.
"Intorno alle 18 di sabato - spiega il sindaco di Aulla, Roberto Valettini - sono stato raggiunto dai carabinieri al Museo di San Caprasio dov’ero in visita a una mostra di scultura. Mi hanno informato di questo ritrovamento ad opera di un cittadino che ha visto affiorare il reperto lungo la sponda del fiume nella zona sottostante il ponte, in area prossima all’Abbazia". Il sindaco si è subito recato in loco accompagnato dai carabinieri: "È effettivamente un bel pezzo che riporta incise due fiere, probabilmente leoni, e rappresentazioni floreali sul lato opposto". Si tratta di un manufatto in marmo che parrebbe coevo o prossimo alla costruzione dell’Abbazia di Aulla e comunque a essa connesso: "Le indicazioni che ho ricevuto da un primo confronto con la Soprintendenza di Massa-Lucca e il Nucleo Carabinieri TPC di Firenze - dice cauto il sindaco - evidenziano la possibile datazione che appare compatibile con altri reperti dell’Abbazia di San Caprasio. Anche se, a differenza di questi che sono in pietra, il manufatto è in marmo, quindi potrebbe avere provenienza e datazione più antiche rispetto alla costruzione dell’Abbazia risalente all’884 d.C.". Il collegamento con l’Abbazia potrebbe avere un senso, sia per la somiglianza con altri reperti già presenti a San Caprasio ma anche con riferimento alla narrazione popolare secondo cui molti resti antichi sarebbero stati gettati nel fiume dopo la guerra.
Il sindaco ha contribuito ai primi interventi, superando l’iniziale divieto del Nucleo di Firenze: "Ho curato la rimozione - spiega - rappresentando sia alla Soprintendente che al Comandante Roberto Ghiorzi, la forte opportunità che il reperto non rimanesse in sito, seppur presidiato dalle forze dell’ordine. Avrei potuto incaricare la polizia municipale di affiancarsi ai carabinieri nel presidio ma sarebbe stato un rischio anche a fronte all’allerta meteo diramato per la domenica". Quindi sia Ghiorzi che Acordon hanno interceduto presso il nucleo TPC di Firenze convenendo di procedere se il reperto fosse stato asportabile. "Intorno alle 19:30 - conclude Valettini - il manufatto è stato rimosso e messo in sicurezza dai carabinieri che lo custodiscono presso la caserma di Aulla". Se la Soprintendenza dovesse riscontrare il valore e la datazione ipotizzati, il manufatto potrebbe essere già trasferito a San Caprasio in giornata.
Michela Carlotti