I ’piagnoni’, un bene comune da salvare. Come tante altre opere pubbliche fatte eseguire dal Granduca di Toscana dal 1815 al 1848, che contribuirono al miglioramento come centro cittadino. Ecco un parziale elenco: (1818) Apertura del nuovo Ospedale in seguito alla carestia del 1817 e alla conseguente epidemia di tifo petecchiale. Il vecchio ospedale venne poi adibito a magazzino del sale nel 1848. (1825) Ricostruzione di tre arcate e allargamento del Ponte di Cima (bombardato nel secondo conflitto mondiale); alberatura del viale detto allora di Borgo Vecchio (poi Strada Nuova), dal Ponte di Cima alla salita dei Cappuccini. (1829) Impianto di illuminazione pubblica a petrolio. (1834) Restauri di numerose fabbriche pubbliche e private, in seguito al terremoto del 14 febbraio. Il Granduca, oltre ad altri soccorsi, fece spedire molto ferro dall’Elba per incatenare le case. (1841) Demolizione dell’arco di Cacciaguerra e allargamento del passaggio tra le due piazze cittadine. Lo stesso anno fu allargata via Fiorentina, in un tratto dell’attuale piazza Saffi, già Dodi, al fabbricato segnato col 23; poi fu deviato il canale Carpanella, che attraversava questa via, dopo essere passata sotto un voltone di casa Bedodi, poi Ferretti, trasformato più tardi in osteria. Un’altra opera importante fu il progetto di un nuovo ponte sulla Magra. Progettato dall’ingegner Campani, venne costruito e terminato nel 1844.
N.B.