NATALINO BENACCI
Cronaca

La magia della Natività fa turismo. Dal presepe delle grotte di Equi alla rievocazione nel Piagnaro

Domani l’ultima replica “vivente” nel castello di Pontremoli. Visita alle rappresentazioni elettromeccaniche

La magia della Natività fa turismo. Dal presepe delle grotte di Equi alla rievocazione nel Piagnaro

La magia della Natività fa turismo. Dal presepe delle grotte di Equi alla rievocazione nel Piagnaro

Il presepe è la “buona novella” che diventa un paesaggio sul muschio che accoglie le tradizionali statuine. E dal primo presepe, allestito da San Francesco d’Assisi a Greccio, è rimasto intatto il fascino di una tradizione popolare diventata spesso opera d’arte. Come i presepi elettromeccanici di Vignola e Mignegno nel Comune di Pontremoli. A Vignola la splendida natività elettromeccanica, nata 16 anni fa da un ‘idea di Romano Ribolla, è nella canonica accanto all’antica pieve ed è visitata da circa mille persone all’anno. Se ne occupano Giorgio Gabelloni con la moglie Alessandra Bruscaglia. "La maggior parte dei visitatori viene da fuori – spiegano –. E’ una rappresentazione davvero completa con i personaggi che si muovono e il tempo che cambia: ad un certo punto cade la neve e si sentono i tuoni". Ogni anno vengono aggiunti nuovi movimenti. (info 3389027562; 3471532428).

Dopo la pausa di chiusura dello scorso anno ha riaperto i battenti la natività di Mignegno allestita nella canonica della chiesa di Santa Maria Assunta: statuette in movimento, giochi d’acqua, il suggestivo passaggio dal giorno alla notte e viceversa. Un bellissimo presepe è stato allestito nella chiesa di San Geminiano e a Teglia visitabile tutti i giorni: sagome a dimensione umana dei vari personaggi a cura di Sport Folk Teglia. Ma nel territorio pontremolese sono diverse le frazioni che hanno costruito i loro presepi: Ceretoli, Arzengio, Cavezzana d’Antena, Montelungo,Casalina, Grondola.

A Pallerone si muovono i personaggi del presepe creato nel 1935 con materiali di recupero e rinnovato nel 1968 e nel 1995. Un’opera frutto di ingegno e tecnica davvero straordinaria che rappresenta un omaggio dell’uomo al Natale, aperta nei feriali (ore 14-19) e nei festivi (ore 9-11 e 14-19) con l’ingresso dal portico della chiesa di San Tommaso Beckett.

E non mancano i presepi viventi. A Pontremoli nel castello del Piagnano l’ultima replica è fissata per il primo gennaio dalle 15.30 alle 19.30 e in quest’ultima giornata è prevista la partecipazione del vescovo Mario Vaccari. Ispirandosi alla visita del Santo di Assisi a Pontremoli 804 anni fa la rappresentazione è molto coinvolgente: i visitatori incontrano il “poverello d’Assisi” rivivendo quel lontano 1219 quando venne in Lunigiana e insieme al Santo si accostano alla Natività prendendo parte anche ai movimenti scenografici. Lungo il cammino si incontrano i personaggi della vita di San Francesco (un amico di gioventù, un compagno d’armi, suo padre, Santa Chiara ed altri ancora) che raccontano dell’incontro con il Santo. Gli organizzatori ricordano che è possibile raggiungere il Castello per visitare il presepe attraverso l’ascensore che parte da Porta Parma (alla sommità di Via Garibaldi). Il presepe si ispira all’idea francescana prodotta a Greccio nel 1223 e porta sul palcoscenico storico del castello storie e volti di una Pontremoli medievale. Il santo su concessione di Papa Onorio III fece celebrare la messa di mezzanotte invece che all’interno di una chiesa in una grotta sistemando in una mangiatoria Gesù bambino con Giuseppe e Maria, riscaldati da un bue e da un asino.

Il presepe francescano era ispirato dai temi della predicazione del santo. Chi è salito al castello ha avuto l’opportunità di scoprire la magia del presepe vivente in questa versione. Il borgo antico si è popolato di figuranti in abiti d’epoca che interagiscono con i visitatori e raccontano loro storie. Al termine di un percorso a tappe nel mastio si incontrano Giuseppe e Maria in adorazione del Bambinello. La rappresentazione è un vero e proprio lavoro teatrale con prove e regia a guidare un plotone di figuranti e veri attori. Insieme all’aspetto religioso c’è il folclore della vita medievale con le prove di tiro con l’arco per i bambini e i moniti dei personaggi che parlano. "L’affluenza dimostra come le bellezze storiche e artistiche della città rappresentano un patrimonio da valorizzare sempre di più – commenta la vicesindaca Clara Cavellini –. Abbiamo trasformato questa rassegna museale in uno spazio che suscita l’entusiasmo dei turisti e consente contaminazioni interessanti come queste".

A Equi Terme grande successo per il presepe vivente che quest’anno è giunto alla 33 esima edizione. Centinaia di figuranti per quattro sere, dal 23 al 26 dicembre, si sono esibiti nella rappresentazione della natività. Da segnalare anche il presepe vivente di Gavedo, nel Comune di Mulazzo, rappresentato nella giornata di Santo Stefano dall’associazione Amici di Gavedo.