FRANCESCO MARINELLO
Cronaca

La lirica guarda avanti e unisce antico e moderno

Incontro con Scarcella Perino che compone opere di musica contemporanea. Presentazione a Spazio Alber1ca con il Maestro Bruno

di Francesco Marinello

Nel dibattito riguardo la sopravvivenza dell’opera lirica in età contemporanea Carrara risponde presente. O almeno il discorso è vivo grazie a centri culturali come lo Spazio Alber1ca e gli Amici della Lirica che cercano di far fruire arte e musica tra le corde sensibili della comunità. Proprio come avvenuto alcuni giorni fa al circolo culturale Arci di piazza Alberica, ormai diventato fabbrica di cultura, in cui si è discusso sulla richiesta di opere liriche moderne in campo nazionale ed internazionale. Ne hanno parlato ospiti d’eccezione come il compositore italo americano Roberto Scarcella Perino, la musicologa e critica musicale Donatella Righini e il Maestro Giuseppe Bruno, direttore del conservatorio ’Giacomo Puccini’ di La Spezia. Questo è stato uno dei numerosi progetti proposti dal circolo carrarese che, nato appena un anno fa, sta riscuotendo un ottimo successo di ospiti, pubblico e soci con iniziative dove la presidente Luciana Ceccarelli ha abituato a un alto livello di qualità. "La nostra idea - ha spiegato Ceccarelli - è quella di tenere aperto lo spazio tutti i giorni, proprio per garantire un luogo di incontro a disposizione della città. Quest’anno abbiamo posto l’attenzione sulla contemporaneità, lanciando una serie di progetti di arte, teatro, musica e poesia". E proprio di contemporaneità operistica si è parlato con Scarcella Perino, musicista e docente di Storia dell’opera italiana alla New York University, il quale, dopo l’ascolto di alcune parti dei suoi ultimi lavori operistici come “A sweet silence in Cremona” e “Furiosus”, ha spiegato come la lirica possa ancora avvalersi di novità particolarmente apprezzate negli Stati Uniti. "Probabilmente - ha affermato il compositore - è una forma che viene adorata perché colma di arte. Addirittura c’è la tendenza a trasformare film e romanzi in opera". Se dunque in America l’opera contemporanea vanta gloria, forse anche perché, come ha spiegato il Maestro Bruno, parzialmente collegata alla cultura del musical, in Italia invece il discorso è ben diverso, dovendo convivere con un più solico attaccameto alla tradizione e a una diffidena verso il nuovo. Importante in questo clima è stato il contributo di Donatella Righini che ha presentato il suo lavoro saggistico incentrato su Roberto Scarcella Perino per la rivista “Civiltà musicale” nella sottocollana “L’opera lirica oggi” edita dalla fiorentina LoGisma. Col suo lavoro Righini attesta una risposta positiva sulla lunga vita dell’opera lirica, soprattutto perché si parla di una forma di spettacolo che racconta la nostra realtà, rappresenta noi stessi e in essa ci possiamo ritrovare. Grazie a questi professionisti, le basi per riportare in auge l’opera in Italia sono propositive, come ha anche manifestato con la sua presenza all’evento Carlo Menconi, presidente del circolo carrarese Amici della lirica: "Bisogna salvaguardare la tradizione - ha detto Menconi - ma anche guardare al futuro. È necessaria l’educazione scolastica per avvicinare i giovani all’opera e per andare verso il nuovo occoerre conoscere bene la tradizione. La lirica ha portato l’Italia in tutto il mondo ed è un patromonio da tutelare. Il nuovo sarà da accogliere se avrà valore immortale". Carrara ama la lirica e lo sta dimostrando tenendo vive le memorie delle grandi serate al Politeama, sperando che un giorno la nostra comunità possa riunirsi nuovamente nel prestigioso teatro, in un incontro generazionale di ritorni e prime volte, cosicché l’arte non si perda più nel vento ma tra i vicoli della nostra città.