La Cgil denuncia disservizi in urologia e senologia

"Il personale è ridotto e certe prestazioni vengono rinviate a data da destinarsi"

Sos da Urologia e Senologia. Manca personale con gravi ripercussioni sui servizi all’utenza e per i lavoratori. La denuncia arriva dalla segreteria della Cgil Funzione pubblica. "Urologia e Senologia – scrive in una nota Alessio Menconi, segretario generale della Fp Cgil – rappresentano due eccellenze del nostro territorio che in questi anni hanno garantito risposte di alta qualità e professionalità alla cittadinanza. Ma ci sono arrivate ultimamente segnalazioni di disservizi da parte di alcuni cittadini che avrebbero dovuto ricevere prestazioni, le quali sono state rinviate a data da definirsi. Da una nostra verifica e da un confronto con i lavoratori risulta che su un numero totale di 8 medici ne manchino in servizio 4, perché non sono state effettuate da parte dell’azienda le sostituzioni relative a pensionamenti e mobilità. Manca inoltre anche il primario.

Ultimamente in urologia medici e infermieri hanno difficoltà nell’assicurare le prestazioni richieste. Questo perché se devono essere garantite le risposte per le attività ambulatoriali di tutta la provincia, le attività in urgenza del Pronto soccorso, le risposte ordinarie della sala operatoria, le urgenze operatorie e le pronte disponibilità è necessario un organico numericamente superiore". ll sindacato ricorda che in Urologia viene utilizzata una apparecchiatura laparoscopica mini invasiva che consente estrema manovrabilità negli spazi piccoli e capacità di superare gli ostacoli che si frappongono alla linea visiva diretta, di grande aiuto e utilità negli interventi di chirurgia. "Non tutti i presidi ospedalieri provinciali garantiscono queste elevate prestazioni, tra l’altro senza alcun riconoscimento professionale. I lavoratori faticano nel rispondere alle richieste presenti perché manca il personale. Non possiamo accettare che i lavoratori siano costretti a garantire i servizi con simili carenze, in molti casi in condizioni conflittuali con i bisogni dell’utenza, in un costante stato di precarietà, senza alcuna risposta organizzativa da parte dell’azienda".

Stessa criticità è presente all’interno della Senologia, che rappresenta anch’essa una eccellenza del nostro territorio. "Anche la chirurgia senologica – afferma Menconi – ha garantito in questi anni servizi di alta qualità, effettuando annualmente oltre 150 interventi per il carcinoma mammario, più molti altri interventi benigni e incerti. A breve la chirurga senologa Gina Tassinari uscirà dal servizio per quiescenza. Segnaliamo che non vi è attualmente in programma alcuna sostituzione. Anche in questo caso riscontriamo un ritardo, una mancata e non corretta programmazione, un rischio per tutto il servizio e la cittadinanza. Il tutto in un territorio come il nostro dove purtroppo è presente un alto numero di donne positive al carcinoma mammario. A tutela di cittadini, delle lavoratrici e lavoratori chiediamo una presa in carico e una soluzione urgente da parte dell’azienda".