DANIELE ROSI
Cronaca

Junger, dalla Germania la morte a Codena

Il giovane soldato, ostile a Hitler, fu ucciso in terra apuana nel 1944. Adesso la verità sul tragico destino nel carteggio dei genitori

di Daniele Rosi

Grande curiosità in città per il triste destino riservato al giovane soldato tedesco Ernstel Junger. Una storia di sangue come tante capitate in terra apuana al tempo dell’occupazione nazifascista del 1944 che ora torna attuale in occasione dell’uscita dell’epistolario fra Gretha von Jeinsen e Ernst Junger, genitori del soldato ucciso. Il carteggio pubblicato ieri dal nostro giornale ha acceso il dibattito, anche nelle pagine social, su come effettivamente siano andate le cose quel 19 novembre del 1944. In quella data Ernstel venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, pagando probabilmente l’atteggiamento poco allineato verso Hitler di suo padre Ernst. Una questione che ha portato alla luce il giornalista Roberto Giardina sulle pagine del nostro giornale, e che ha immediatamente acceso i riflettori degli studiosi apuani. In molti hanno cercato di ricostruire quelle ore frenetiche che tanta curiosità hanno scatenato. Lo scrittore e filosofo tedesco Ernst Junger non appoggiò mai il partito nazionalsocialista di Adolf Hitler, nonostante il fuhrer avesse grande stima di lui, al punto da volerlo a capo dell’unione nazista degli scrittori. Il ministro della propaganda Joseph Goebbels scrisse a riguardo che furono fatte ottime offerte a Junger per rivestire quel ruolo, che però il filosofo rifiutò sempre di accettare.

Un atteggiamento di ostilità verso il regime tedesco che Junger condivideva con la moglie Gretha e che è stato trasmesso anche al figlio Ernstel, ucciso a Carrara il 19 novembre 1944. "Ernstel fu ucciso nella zona di Codena da un colpo di pistola alla testa, probabilmente da parte di un SS – spiega lo storico Daniele Canali –. Il ragazzo era finito in un reparto punitivo dove venivano mandati quelli non allineati al regime nazista. Era un modo per fare pressioni sul padre e cercare di avvicinarlo al nazismo. Il comando tedesco era localizzato alla Padula – prosegue il docente – e il ragazzo stesso fu spesso ospite dei miei nonni a Sorgnano. Di lui si sapeva che non appoggiava, proprio come il padre, gli ideali nazisti". Una vera e propria esecuzione quella subita dal ragazzo, ucciso nemmeno ventenne in circostanze che necessitano di ulteriori approfondimenti. Roberto Giardina solleva il dubbio che l’uccisione possa essere stata fatta per mano dei partigiani e non dalle SS. "Il ragazzo dopo la sua morte fu sepolto nel cimitero di Turigliano –racconta Canali – dove ha riposato per un po’, fino a che il padre non venne a prenderlo per riportarlo in Germania. Ernst Junger ha soggiornato brevemente all’albergo San Marco e nei giorni in terra apuana ha dedicato ai cipressi del cimitero di Turigliano una lirica".

Stando alla ricostruzione dello storico locale Pietro Di Pietro, il cimitero di Turigliano aveva inoltre una sezione dedicata ai tedeschi, con un campo a forma di trapezio nello spazio oggi occupato dalla portineria. I corpi dei tedeschi di Turigliano sono stati poi riconsegnati alla Germania occidentale nel 1959. Nel caso di Ernstel Junger, il corpo fu prelevato anni prima su espressa richiesta della famiglia, come confermato anche da Daniele Canali. Una storia di sangue e lacrime, come spesso sono accadute in terra apuana nei terribili anni della lotta partigiana contro l’occupazione nazifascista.