Italia Nostra lancia l’sos "Formentara sparirà"

Nel volume dell’associazione sui beni comuni minori c’è l’alpeggio di Zeri. Il toponimo compare in un registro del 1508 ma ora quelle case sono a rischio

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di Natalino Benacci

Un viaggio alla ricerca dei beni comuni minori che devono essere tutelati. Questo l’obiettivo del progetto di Italia Nostra che ha analizzato tanti territori, tra cui la Lunigiana storica. L’azione di ricerca ha portato alla realizzazione di un dossier locale. Dopo due palazzi pontremolesi da recuperare, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, seguendo il volume “Nei territori della Lunigiana storica tra abbandono e riscoperta: beni comuni, paesaggi, tradizioni da salvare e valorizzare"“, a cura di Italia Nostra, sezione Apuo Lunense- La Spezia- 5 Terre, tra le varie tipologie di paesaggi incontaminati da difendere cìè l’Alpeggio della Formentara in Comune di Zeri, segnalato da Mario Giusti. E’ un antico villaggio con 16 cascine a 1120 metri nella zona del Lago Peloso. Abbandonato dagli anni Cinquanta questo insediamento sembra avviato ad un degrado che potrebbe cancellarlo entro breve tempo se non verranno intraprese iniziative di recupero. Il toponimo Formentara compare nel registro degli estimi del 1508 che sono i più antichi documenti pervenuti dopo l’incendio che bruciò nel 1495 la città di Pontremoli a cui il territorio zerasco era legato. L’estimo del 1612 registra 15 cascine nella zona tutte appartenenti a proprietari di Noce. Nel 1683 le case di pietra della Formentara sono 6. Con il XVIII secolo si completa l’insediamento. Nel 1776 viene costruito un oratorio dedicato a San Bartolomeo, l’unico edificio con un soffitto a volta, su uno dei lati della strada interna. Da un punto di vista costruttivo le case sono simili, fatte con spessi muri di pietra a secco e i tetti coperti a piagne provenienti da una vicina cava. L’incastro e la sovrapposizione delle pietre anche senza malta legante riuscivano a formare muri solidi in cui venivano inseriti stipiti grossolani che producono ancor oggi grande effetto. La Formentara era raggiungibile attraverso mulattiere in particolare da Noce da cui dista 5 chilometri, un percorso con carichi pesanti che richiedeva grandi fatiche per uomini e animali. A Filattiera, Gabriella Ferrari, tra le diverse testimonianze storiche, tra cui la lapide dei Leodegar (752), murata all’interno della chiesa di San Giorgio, la Pieve di Sorano citata nel 1148 e l’Ospitale di san Giacomo d’Altopascio, indica un patrimonio poco valorizzato: i tratti delle mura di cinta che si scorgono ancora in alcuni punti del borgo." Potrebbero far parte della cinta muraria risalente al XIV secolo che racchiudeva il borgo da nord a sud", scrive Ferrari.