Ipotesi sul morto a Noceto. Dna dai fratelli di Salvador

Non è certo che la salma rinvenuta nei boschi appartenga all’uomo sparito

Ipotesi sul morto a Noceto. Dna dai fratelli di Salvador

Lo spagnolo Salvador

Potrebbe essere di Salvador il corpo mummificato trovato nei boschi di Noceto, nel sentiero che porta a Ortonovo. Mistero sul cognome di Salvador, che in paese conoscevano tutti ma di cui nessuno ricorda il nome di famiglia. A scoprire il cadavere e chiamare il commissariato è stato un giovane fungaiolo poco prima delle 12 di sabato. In base alle ultime ricerche degli inquirenti il cadavere sarebbe riconducibile all’uomo, un 52enne di origine spagnole che da oltre vent’anni viveva a Castelpoggio, nel bosco sotto la chiesa. L’uomo era sparito i primi di luglio e gli abitanti del paese avevano lanciato un appello online. L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, ma non è escluso il malore. A ricondurre sulle sue tracce alcuni particolari, come il fatto che indossasse i sandali e non scarpe da montagna, e che conoscesse bene il bosco. Anche la zona del ritrovamento fa pensare a Salvador, impervia difficilmente raggiungibile da chi non conosce la zona. Senza contare che il terreno dove è stato rinvenuto il cadavere era il suo, l’aveva comperato per fare una seconda casa.

Ma come fa un corpo a mummificarsi in meno di due mesi? Lo spiega il medico di medicina legale di Pisa Marco Di Paolo. "In estate accadono fenomeni trasformativi particolari e con le temperature registrate quest’estate - spiega Di Paolo - in teoria potrebbe essere lui. Abbiamo visto fenomeni che hanno portato uno scheletro a essere pulito in venti giorni, ma per stabilire se il corpo apparteneva a lui servono esami come quello del dna, la comparazione scheletrica con esami radiologici, l’esame della dentatura". I fratelli di Salvador intanto hanno mandato il loro Dna per un confronto

Secondo i residenti però non si tratterebbe di Salvador. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni in casa dell’uomo mancavano degli scarponi, uno zaino, un falcetto e un materassino blu. Anche la lettera rinvenuta nell’appartamento e consegnata ai carabinieri fa pensare a un allontamento volontario. "Sono arrivato con uno zaino, e riparto con uno zaino", aveva scritto Salvador prima di sparire, ma contemporaneamente aveva lasciato in casa una scatola e chiesto ad alcuni amici di fare in modo che il contenuto, probabilmente dei soldi, venisse recapitato ai due figli, che vivono in Serbia con la madre dopo che la coppia (lei ha frequentato l’Accademia) si era separata anni fa. In paese si dice anche che in casa abbia lasciato i documenti, gli occhiali e il cappello. Salvador come raccontano in paese era un bravo falegname, un artigiano abilissimo e si era costruito la casa tutto da solo. In passato aveva fatto anche lo skipper.

Alessandra Poggi