Monica Leoncini
Cronaca

Indietro nel tempo: l'ultima transumanza diventa spettacolo

L’unico pastore a perpetuare in provincia l’antica pratica festeggiato a Tavernelle (Tutte le immagini)

Giancarlo Boschetti parte con il suo gregge verso l’alpeggio, al passo della Colla

Licciana, 6 luglio 2014 - PER ALCUNI, quel suono è l’inno del pastore. E ieri mattina, la frazione di Tavernelle, sembrava essere tornata indietro di almeno quarant’anni. Giancarlo Boschetti, uno degli ultimi pastori che lavorano in Lunigiana, ha fatto la transumanza, accompagnando le sue pecore sui monti, dove resteranno l’intera estate. Con lui ovviamente, che ha già sistemato lassù il camper e si prepara a trascorrere l’estate in alpeggio. Boschetti è l’unico pastore della provincia che non ha abbandonato l’antica pratica della transumanza. Da Tavernelle, nel comune di Licciana Nardi, andrà a Linari, dove resterà per una settimana col gregge e poi salirà ancora, arrivando in Val di Tacca, al passo della Colla, in provincia di Parma. Un’attività, la sua, che ha ereditato dal padre e dal nonno, anche loro pastori. «L’abbiamo sempre fatto — racconta mentre fa gli ultimi preparativi al gregge — perché le pecore soffrono molto il caldo e quindi è bene portarle sui monti. Noi le accompagniamo e poi restiamo con loro». Erano in tanti, ieri mattina in paese, ad affacciarsi alle finestre, al suono dei campanacci delle pecore. Ogni animale ha il suo e c’è un’attenta scelta del campanaccio da mettere, quasi si trattasse di un vestito per la ‘festa’. «Alcuni sono più grandi e altri più piccoli — racconta Giancarlo — è sempre stata una tradizione mettere i campanacci alle pecore durante la transumanza, ma servono anche per sentire dove vanno gli animali e per fare in modo che, sui monti, spaventino le vipere col rumore». Giancarlo poi, ha una grande passione per i campanacci. «Ne avrà più di trecento — ricorda la moglie Claudia, anche lei amante degli animali — li sceglie con cura e preferisce quelli antichi e decorati». Lei, originaria di Monchio delle Corti, discende da una famiglia di pastori e il destino ha voluto che ne sposasse uno. Assieme hanno un’azienda agricola a Tavernelle. Il gregge che si è mosso ieri è composto da quasi duecento animali, tutte pecore massesi e alcune capre. Giancarlo le conosce tutte ed hanno impiegato una giornata intera per arrivare, a piedi, alla prima tappa del loro percorso. «Quando sono a Linari il latte lo portano qui, dove lo lavoriamo — continua Claudia —, quando sono a Parma lo lavorano direttamente là».

E COSÌ Giancarlo, accompagnato da Bruna e Spagna, i cani che guidano il gregge, con il suo bastone, è partito alla volta dei monti. «E’ l’unico pastore della provincia che fa la transumanza — dice il sindaco di Licciana Enzo Manenti, presente alla partenza —. Il comune è orgoglioso di questa cosa, confido che la pastorizia possa essere una risorsa, non solo dal punto di vista economico, ma a tutela dell’ambiente. Siamo sensibili alla problematica dell’abbandono del territorio ed organizzeremo, in collaborazione col Parco, una giornata di approfondimento per mettere in evidenza il ruolo del pastore». E chi dice che i regali preferiti dalle donne siano i gioielli, si sbaglia di grosso. «Come abbiamo festeggiato il nostro anniversario di matrimonio? — dice Claudia sorridente — . Ci siamo regalati due caprette».