
di Alessandra Poggi
Una mail alla stampa che recita: "appuntamento per i giornalisti in un luogo che comunicheremo a coloro che risponderanno a questa mail o ci contatteranno telefonicamente". Li abbiamo contattati quelli di “Ultima generazione” e ”Extinction Rebellion” e alle 7,30 nel parcheggio dell’Esselunga ci siamo andati. Pochi minuti dopo è arrivato un messaggio con la posizione: la rotonda della strada dei Marmi. Invitavano a documentare la loro azione di disobbedienza civile contro l’escavazione selvaggia delle Apuane a l’inquinamento delle falde acquifere. Quella di ieri mattina è stata una delle tante battaglie che questi e altri gruppi ambientalisti portano avanti in tutta Italia, bloccando il traffico o imbrattando le sedi di Eni.
Arriviamo sul posto e proprio davanti alla galleria troviamo quattro persone: Guido Viero da Lido di Camaiore incatenato a un camion, uno dei bisonti del marmo che la galleria della strada dei Marmi la percorrono sempre, vicino a lui Michele Giuli da Reggio Emilia, poco più avanti due giovanissimi Beatrice Costantino da Domodossola e Giulio Giuli da Reggio Emilia. Anche loro incatenati, ma l’uno con l’altro da una catena stretta al collo. Catena che ha creato problemi all’arrivo della polizia, visto che la chiave si era spezzata nella serratura: gli agenti li hanno dovuti sollevare e portare in auto evitando che si facessero male.
Tutto attorno il traffico bloccato, camion fermi, clacson impazziti e sullo sfondo la colonna sonora delle varie imprecazioni dei camionisti. Verso le 8 è arrivata una pattuglia della polizia municipale, che con non poche difficoltà è riuscita a fare manovrare alcuni camion fermi nel centro della rotonda, liberando così la carreggiata e permettendo ad auto e bus, a quell’ora pieni di studenti, di proseguire. Poco dopo sul posto è arrivata anche una pattuglia del commissariato di Carrara.
Il clima nonostante tutto era sereno, qualche camionista ha insultato i manifestanti, qualcuno gridava "andate a lavorare", ma dagli altri la manifestazione è stata presa come un diritto a pensarla diversamente, pur non condividendo il modo. "Siamo a manifestare – ha detto Giulio Giuli – perché la devastazione delle Apuane è sotto gli occhi di tutti, la documenta anche il film antropocene. Questa escavazione regala solo povertà e inquinamento. Tutta questa quantità di materiale estratto non ha più senso". "L’inquinamento dell’acqua non è più tollerabile – fa eco Beatrice Costantino – dobbiamo fermare questo tipo di sfruttamento selvaggio". "Conosco le Apuane – aggiunge Guido Verio – ci venivo da bambino e a vederle così mi piange il cuore". Il tutto si è concluso verso le 8,48 del mattino con i quattro manifestanti caricati di peso sulle volanti. Per tutti e quattro è scattata una sanzione da 133,33 euro e il divieto di avvicinarsi per un anno e tre mesi.