La famiglia, le forze dell’ordine e la task force di volontari – impiegati da sabato pomeriggio nella ricerca del fungaiolo Giovanni Leri – nella tarda mattinata di ieri, alla fine hanno potuto tirare un sospiro di sollievo quando hanno rinvenuto l’uomo del quale si erano perse le tracce.
Aveva una gamba che era rimasta incastrata fra le rocce di un affluente del torrente Mommio, lo stesso che dà il nome al paese ed alla Vallata: a trovarlo sono stati gli uomini del Soccorso Alpino di Carrara e Lunigiana. Alle ricerche avevano preso parte anche la figlia e un nipote di Leri. Il 76enne cercatore di funghi era scomparso dal pomeriggio di sabato sull’Alpe di Mommio, lui nativo di Vendaso nel fivizzanese ma residente con la famiglia a Massa, dove aveva lavorato alla Cgil, era in stato d’ipotermia e si presentava ai soccorritori decisamente molto provato.
La notte scorsa le temperature erano scese parecchio in Lunigiana e in quella parte interna della montagna: senza un adeguato riparo il trascorrerla all’addiaccio comporta rischi estremi. Il pensionato è stato quindi immediatamente trasportato con l’elicottero Pegaso 1 in codice giallo all’ospedale Versilia, dove è stato ricoverato e affidato alle cure dei medici.
E’ stata una autentica lotta contro il tempo, quella intrapresa dai soccorritori. Per riuscire a trovare Giovanni Leri si è mobilitato infatti un esercito di volontari, carabinieri, vigili del fuoco, associazioni varie. Sul posto è sempre stato presente il comandante della locale stazione dell’Arma Panzanelli e pure il sindaco di Fivizzano Giannetti, che si è mantenuto in costante contatto con le squadre di soccorso.
"I nostri volontari si sono prodigati al massimo per riuscire a rintracciare il fungaiolo con vero spirito di abnegazione - racconta Maurizio Pietrini, presidente della Protezione Civile Ser-Fir-CB di Fivizzano - basti pensare che un nostro associato, Roberto Olivieri di Serriciolo, ha preferito rinunciare a trascorrere la sua festa di compleanno con la famiglia pur di partecipare alla ricerca dello scomparso. Il suggerimento che mi sento di dare è quello di recarsi a funghi sempre in compagnia, mai da soli - precisa il primo cittadino di Fivizzano - Stamani (ieri, ndr) erano impegnati ben 70 uomini: bisogna pensare a quanto dispendio di energie, di risorse ed a quanti rischi per i volontari stessi comportano queste ricerche. Ci vuole una grande attenzione quando si va per i nostri boschi e montagne alla ricerca di funghi".
"Sarebbe senza dubbio molto opportuno portare con sé un fischietto in modo che – spiega ancora il primo cittadino di Fivizzano – accidentalmente o perdendosi nel bosco questo semplice strumento si sente da lontano e quindi faciliterebbe la localizzazione. Sono semplici precauzioni, che suggerisco di prendere non solo come sindaco ma anche come presidente dell’Unione dei Comuni perché questa problematica riguarda non solo il territorio di Fivizzano, ma quello di tutta la Lunigiana".
Roberto Oligeri